Richard Garriott ha speso trenta milioni di dollari per un tour nello spazio. E già che c’era, in quei dodici giorni dell’ottobre 2008 a bordo della russa Soyuz TMA-13 e sulla Stazione Spaziale Internazionale, ha girato un cortometraggio fantascientifico. Il primo nello spazio. E in occasione dell’uscita di un documentario su questa sua esperienza nelle vesti di turista spaziale (Man on a mission il titolo), Garriott – sviluppatore di videogiochi inglese la cui fortuna è legata soprattutto alla serie Ultima – è tornato a parlare della pellicola girata fra le stelle, intitolata Apogee of Fear e i cui protagonisti sono due astronauti americani e uno russo. Il miliardario sostiene che l’interesse intorno al progetto sia alto e che persino lo Smithsonian Institute abbia chiesto copia per l’inserimento nei suoi archivi permanenti.
Ma la NASA proprio non vuole dare il via libera. "Dal momento che è girato all’interno della Stazione Spaziale Internazionale – spiega Garriott – e vengono inquadrati sia astronauti sia equipaggiamento NASA, non c’è verso, non mi danno il permesso." Sembra inoltre che la pellicola mostri una versione troppo scanzonata della vita nello spazio, non in linea con l’immagine che gli americani vogliono dare di sé.
Gariott invece è convinto che Apogee of Fear possa diventare una preziosa leva per promuovere ed educare al turismo spaziale, che non è assolutamente un costosissimo passatempo per straricchi, attività in cui fra l’altro lo stesso Gariott non ha alcun interesse, essendo il vice presidente di Space Adventures, impresa che propone – guarda caso – viaggi nello spazio per privati.
Ma tralasciando le male lingue, ecco la trama di Apogee of Fear. I due astronauti Mike Fincke e Greg Chamitoff salutano Garriott mentre parte per tornare sulla Terra a bordo del Soyuz. Sono visibilmente contenti di essere lasciati finalmente in pace, ma dopo una settimana iniziano a sentire la mancanza del riccone. Iniziano discussioni intense, come per esempio su chi è con la testa in su e chi con la testa in giù. La situazione precipita quando un collega annuncia una terribile scoperta: il consumo dell’ossigeno è più elevato del dovuto. Vuol dire che c’è qualcun altro a bordo? "Pensiamo alla causa più ovvia: forse sono gli alieni”, afferma in un sprazzo di estrema lucidità Chamitoff. Sia quel che sia, gli astronauti iniziano a cercare l’intruso a bordo.
Il film è stato girato nel 2008, quindi in sé non è nulla di nuovo. L’aspetto interessante è che su Youtube, pochi mesi fa, è stata in effetti caricata una versione – diciamo così – ufficiosa, ripresa probabilmente durante una proiezione privata. Il link è fra le Risorse in rete.
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