Anno particolare per il fumetto mainstream, il 2011 è passato con la conclusione di un periodo oscuro per i supereroi di casa Marvel, affrancati finalmente dagli ultimi lasciti della Guerra Civile e dell'era successiva governata dal diabolico Norman Osborn (alias Green Goblin), liberi infine di entrare a tambur battente in quella che è stata battezzata come Età degli Eroi, un periodo, a sentir la Marvel, di possenti meraviglie e di grandi cambiamenti (ma non hanno sempre detto così?).
DC Comics invece ha dovuto far fronte alle conseguenze dell'ultima Crisi spaziotemporale con l'avvento degli Dei di Nuova Genesi e Apokolips sul nostro piccolo ma cruciale pianeta e conclusasi in modo traumatico per i due pilastri fondamentali della casa editrice. Batman, in gestione Grant Morrison, sarà disintegrato dell'effetto omega di Darkseid e sparso per il flusso temporale, mentre Superman, ancora scioccato da quanto successo, dovrà subito dividersi fra il suo pianeta adottivo e un Nuovo Krypton appena rifondato nel nostro sistema solare.
Stan Lee poi, non pago di aver dato un contributo fondamentale al mondo del fumetto, ha colto l'occasione e la disponibilità dei Boom! Studios per lanciare sul mercato alcuni personaggi "nuovi" probabilmente rimasti nel cassetto come idee dal suo periodo d'oro, prontamente pubblicati qui da noi dalla Panini Comics. Ottimo anche il fumetto indipendente o comunque slegato dalla corrente principale del mercato che ha regalato gioiellini come Kepher della Star Comics (tutto italiano) o Cave Canem della BD Edizioni. Veniamo comunque senza ulteriori indugi alla classifica cominciando con i migliori.
I migliori
Kepher di Roberto Cardinale e Stefano Nocilli, uscito per la Star Comics a fine anno, è una riuscitissima ucronia ambientata in un futuristico "antico Egitto" con tanto di nanotecnologia, thriller fantapolitico, strani riferimenti religiosi e personaggi decisamente riusciti. Un cyberpunk moderno e originale che riesce, almeno nei suoi primi numeri, a mischiare elementi narrativi già sfruttati in una miscela nuova e accattivante.
Scarlet di Brian Michael Bendis e Alex Maleev per la Icon (in Italia Panini Comics), etichetta semi-indipendente della Marvel, non sfocia propriamente nell'ucronia, ma nella sociologia fantascientifica creando un mondo, o almeno un'immagine della città di Portland, in cui un gesto e le sue conseguenze porteranno una giovane e normale ragazza a minare le certezze su cui si basa il nostro mondo. Accattivante, provocatorio ma allo stesso tempo con un sapore lirico.
Guerra Eterna di Marvano (abilissimo disegnatore belga) e di Joe Haldeman (autore del romanzo) per la 001 Edizioni è invece un classico della fantascienza trasposto a fumetti per volontà e grazie all'opera del suo stesso autore. Splendida l'opera originale e altrettanto splendida una rivisitazione grafica difficile ma riuscitissima, capace di dare un volto, senza deludere, a un'ambientazione che da più di trent'anni fa sognare gli appassionati di fantascienza.
Y: The Last Man o L'ultimo uomo sulla Terra, un capolavoro creato da Brian K. Vaughan per la linea Vertigo della DC Comics e pubblicato dalla Planeta De Agostini in Italia, arriva nel 2011 alla conclusione meritandosi un posto in classifica. Splendido fumetto, ottima storia dall'inizio e l'autore non riesce a rovinarla con un finale troppo prevedibile. Da leggere assolutamente.
S.H.I.E.L.D. di Jonathan Hickman e Dustin Weaver uscito per la Marvel e pubblicato da noi in appendice a Fantastici Quattro è un gioiellino che si potrebbe facilmente trascurare, vista la scarsa importanza editoriale attribuitagli. Se volete però lanciarvi fra realtà parallele, viaggi temporali, Celestiali dormienti in compagnia di Leonardo da Vinci, Isaac Newton e Nikola Tesla (senza contare Nathaniel Richards e Howard Stark) è il fumetto che fa per voi.
Menzione d'onore fra i migliori può vantarla la pubblicazione dell'edizione completa da libreria dell'Eternauta, un'opera d'arte regalataci dalle 001 Edizioni, e la riedizione di Starman di James Robinson da parte della Planeta De Agostini, un'altra pietra miliare della fantascienza a fumetti. Da non dimenticare infine l'ottimo Capitan America di Ed Brubaker, capace di gestire non in modo scontato il ritorno dell'originale dalla morte, e il Cave Canem di Nicolò Assirelli, un bravo e giovane autore faentino che invece dà una sua personale interpretazione alla teoria etropica della farfalla. Veniamo ora ai peggiori.
I peggiori
Soldier Zero di Stan Lee, Paul Cornell e Javier Pina pubblicato dalla Panini Comics. Un parassita alieno cade sul nostro pianeta portando fin da noi le conseguenze di una guerra intergalattica e legandosi a un giovane ragazzo rimasto paralizzato, donandogli la possibilità di camminare di nuovo in aggiunta a favolosi poteri. Un'idea nuova negli anni '60, scritta e caratterizzata con la profondità dell'epoca. Si poteva evitare.
Spider-Man: un momento nel tempo scritta e disegnata da Joe Quesada, dovrebbe rispondere a tutte le domande che i lettori si erano fatti dopo la rettifica di continuity apportata dalla testata l'anno prima. In effetti risponde ma in modo orribile, virando ancora di più la testata su un fantasy di second'ordine. Uno spreco di talento.
Mass Effect: Evolution di Mac Walters per la Dark Horse negli Stati Uniti e per la Panini Comics in Italia. Ottimo videogioco, pessimo fumetto. Non sempre si può sopperire alla mancanza di originalità andando a trasporre nel fumetto un opera che ha fatto successo in un altro mezzo narrativo. Si rischia non solo di non arrivare all'altezza dell'originale, ma di esserne schiacciati.
Iron Man 2.0 di Nick Spencer e vari per Marvel Italia (o Panini Comics). Si doveva rilanciare e rivisitare un personaggio della famiglia di Iron Man ormai adulto per muovere i suoi primi passi da solo, dopo diversi tentativi verso questo obiettivo. Storia scontata, caotica e priva di qualsiasi approfondimento. Invece di aiutarlo a muovere i primi passi, gli sono state rotte le ginocchia.
Knight of Sidonia di Tsutomu Nihei per la Panini Comics. Vi ricordate di Blame! con le sue atmosfere oscure, oppressive e criptiche, la quasi mancanza di dialoghi e la tensione in ogni tavola? Nihei sperimenta in questo fumetto un alleggerimento di quei caratteri narrativi estremi, caratteristici del suo modo di scrivere e disegnare. Non ci riesce per nulla purtroppo, creando un'opera leggera e incomprensibile.
Menzione d'onore fra i peggiori per Nemesis di Mark Millar per la Panini Comics, un prevedibile coacervo di luoghi comuni spacciato per l'opera dell'anno, assieme a Lilith di Luca Enoch, splendido nei disegni e narrativamente ineccepibile, ma poco carico di tensione e ancora nebuloso dal punto di vista del quadro generale. Una Guerra dei Mondi con il pianeta Marte tenta di stupire i lettori di Nathan Never ma, pur essendo realizzata con standard un poco superiori alla media Bonelli, non riesce a far altro che scimmiottare, come al solito, opere d'oltreoceano vecchie e recenti. Ultima menzione fra le peggiori la nuova maxisaga Marvel che dovrebbe inaugurare l'Età degli Eroi, Fear Itself, ideata da un Matt Fraction per il resto in ottima forma: quasi illeggibile anche per lo standard dei megacrossover.
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