Will McIntosh, origini scozzesi evidenti nel cognome, scrive e pubblica racconti da ormai parecchi anni, ma il successo internazionale lo ha raggiunto solo nel 2010, aggiudicandosi il premio Hugo e la finale del Nebula, vale a dire i due premi fantascientifici più prestigiosi che si assegnano oltreoceano, per il suo racconto breve Bridesicle, pubblicato negli USA sul magazine Asimov Science Fiction e in Italia sul n. 61 di Robot con il titolo La sposa fredda. Ora lo stesso McIntosh ha annunciato di aver stipulato con la casa editrice Orbit un contratto che prevede la trasformazione del racconto in un romanzo, e che uscirà presumibilmente dal 2013 in avanti.
La sposa fredda si svolge in un futuro remoto, in cui la tecnologia permette ai ricchi di estendere la durata della vita per decenni, attraverso tecniche di rianimazione il cui rendimento decresce a ogni passaggio. In questo contesto, le donne decedute e messe in stato di sospensione criogenica attendono di essere riportate in vita dai migliori pretendenti in circolazione. Il racconto appartiene a quel filone che può essere considerato "romantico", o quanto meno orientato alla descrizione e all'analisi dei sentimenti più che degli aspetti tecnologici. Ciò non toglie che la descrizione del mondo futuro che fa McIntosh è interessante, e ciò gli ha permesso di aggiudarsi i due premi citati, oltre ad altri e numerosi riconoscimenti.
McIntosh, che insegna psicologia sociale all'Università della Georgia, è uscito lo scorso anno nelle librerie (non italiane) con il suo primo romanzo, Soft Apocalipse, anch'esso nato in origine come racconto, mentre il suo secondo libro è in uscita per quest'anno. Va detto che oltre a Bridesicle, McIntosh trasformerà per Orbit in romanzo anche un altro suo racconto, Defenders, e pubblicherà un'antologia di racconti inediti.
Oltre a tutto ciò, La sposa fredda è stato anche opzionato dalla casa di produzione britannica Film4 Productions, che ha già coprodotto, fra i tanti, film come Non Lasciarmi e Attack the block. Insomma, per McIntosh un periodo denso di soddisfazioni e che pare destinato a prolungarsi ulteriormente. Alla faccia di chi dice che la fantascienza è un genere morto.
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