Dal 2005 ogni annata di Robot è dedicata a un artista diverso. Tre numeri e tre copertine; in più durante l'anno viene pubblicata anche un'intervista con l'artista stesso, in genere realizzate dal nostro art consultant Maurizio Manzieri.

Nei vari anni si sono succeduti artisti di alto livello, italiani e internazionali, come John Picacio, Maurizio Manzieri, Stephan Martiniere, Marco Patrito, Brian Despain.

Il 2012 sarà il turno di un artista che per la prima volta arriva sulle copertine di libri di fantascienza, benché le sue opere - esposte in numerose gallerie e musei - siano state spesso usate sulle copertine di dischi. L'artista è George Grie.

George Grie
George Grie
Nato in Russia nel 1962, vive oggi in Canada. Ha studiato arte in vari istituti e ha cominciato come pittore e artista grafico. Fin dai suoi primi dipinti si è distinto per una tecnica fotorealistica basata su forti contrasti e tonalità scure, creando immagini forti molto basate sull'impatto visivo.

Diventato un artista professionista nel campo del graphic design multimediale è entrato all'IBM come specialista nei nuovi media. È stato tra gli iniziatori del popolare sito dedicato all'arte digitale interartcenter.net.

Il suo stile è stato fortemente influenzato da surrealisti come Rene Magritte e Salvador Dalì, ma anche da fotomanipolatori come Jerry Ueismann. Grie definisce la sua arte neosurrealista; una combinazione tra il surrealismo classico e le moderne tendenze artistiche fantasy e gotiche.

"La nuova forma di arte digitale è nata senza manifestazioni pompose e rumorosi spot pubblicitari" ha scritto Grie. "Alcuni considerano ancora l'arte digitale e 3D qualcosa di artificiale e meccanico, qualcosa in un certo senso privo di tocco umano. Nulla di più sbagliato. I computer non fanno arte, sono le persone che la fanno. I computer sono solo strumenti, anche i più sofisticati. Una volta che li hai provati non puoi più abbandonarli se vuoi andare avanti. L'unico vero ostacolo che ti resta da superare per raggiungere la realizzazione della tua arte è la mancanza di immaginazione."