Non c'è dubbio che i due film a base di supereroi più attesi siano Il cavaliere oscuro - il ritorno e The Avengers. Se però da una parte Christopher Nolan ha costruito un suo mondo con sue regole personali avendo a che fare con un solo personaggio, dall'altra Joss Whedon si è ritrovato a dover mettere insieme e dare una forma univoca a un puzzle iniziato anni fa.
Intervistato da Yahoo, il regista ha spiegato come è riuscito a creare un gruppo perfettamente funzionante. "La parte più difficile è che non solo gli attori hanno già interpretato prima i personaggi, ma sono anche superfamosi, per cui devi guadagnarti la loro fiducia, devi dimostrare loro che vuoi collaborare per ottenere il risultato migliore."
Per ottenere la loro fiducia, il primo passo è stato "sedersi con ognuno di loro e parlare dei miei desideri e delle loro idee, ancora prima di scrivere la sceneggiatura. Così loro si rendevano conto che erano parte del processo creativo e se c'erano parti che non avevano senso o non funzionavano, potevano dirlo senza problemi." Naturalmente, un altro aspetto che dovevano capire era che "si trattava comunque della mia visione e che ci sarebbero state cose che non potevano rientare nel quadro generale".

Anche Downey ha portato la sua visione sul futuro di Tony Stark: "Le conversazioni vertevano su domande del tipo Dov'è ora Tony Stark? Chi è ora, dove sta andando mentre passa da Iron Man 2 a Iron man 3? È un personaggio ormai così ben delineato che rimaneva da scoprire quanto si potesse ancora spingere oltre e cosa volevamo dire".
Quello a cui l'attore teneva di più era che Stark non sembrasse un uomo solitario e torturato interiormente. "Una cosa che capivo benissimo. Per cui è ancora un personaggio piacevole ed è un ottimo gregario, ma può ancora andare...beh, diciamo che mancava ancora un tassello ed è quello che lo ha fatto diventare un Avenger."

Anche con Chris Evans il rapporto è stato costruttivo: "C'erano situazioni nello script per cui Evans pensava che il suo personaggio sembrasse un idiota e io gli ho risposto che, in effetti, guardando il quadro generale, erano davvero fuori luogo. Chris era molto consapevole della dignità del suo personaggio, ma allo stesso tempo capiva perché cercassi un tocco di humor in un personaggio così separato dagli altri".

Ma avevano una traccia comune da seguire: "Entrambi eravamo consapevoli che la traccia da seguire era il Bruce Banner di Bill Bixby della serie tv, un uomo impegnato ad aiutare le altre persone. Pensiamo fosse più interessante delle ultime due versioni, in cui era impegnato solo a curare se stesso. Abbiamo passato molto tempo a parlare di cosa fa emergere Hulk, la natura della rabbia, come si sente".
E non solo, lo hanno testato sul campo: "Abbiamo provato vere scene di combattimento. Letteralmente, abbiamo preso imbottiture e provato movimenti, giusto per capire la fisicità di qualcuno che deve controllare questa forza, il modo in cui si muove nello spazio e come si relaziona con gli oggetti e le persone che ha intorno. Abbiamo scoperto che era molto imbarazzante ma allo stesso tempo molto delicato".

La parte più difficile da girare per Whedon però non aveva a che fare con le massiccie esplosioni e le centinaia di auto che volavano da tutte le parti: "Abbiamo passato una settimana a girare il gruppo di personaggi che litigava. E io ho pensato se riesco a superare questa settimana, nessun proiettile potrà più colpirmi. Ed è stata una settimana complessa, ma è venuta fuori molto, molto bene".

Non ci resta che aspettare per scoprire l'epica impresa di Joss Whedon.
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