Sam Parkhill è un'astronauta di New York City, venuto su Marte in avanscoperta per la colonizzazione del pianeta. Determinato a guadagnare dall’arrivo dei razzi colmi di altri terrestri, Sam si costruisce uno stand per gli hot dog. Un giorno un marziano viene a fargli visita per discutere di una proposta insolita. Ma Sam non conosce le reali intenzione dell’alieno…
Questa è la sinossi di There is work for you in the sky see Mars, il cortometraggio diretto da Antonino Valvo, liberamente ispirato al racconto Stagione Morta (The Off Season), pubblicato nel capolavoro di Ray Bradbury Cronache Marziane.
Il racconto fu adattato in precedenza nella produzione televisiva del 1980. A interpretare Parkhill in quel frangente fu il compianto caratterista Darren McGavin. Il cortometraggio realizzato senza una struttura produttiva, in maniera indipendente e autofinanziato, è stato presentato al Science+Fiction di Trieste 2011. La troupe è composta da studenti e giovani lavoratori del settore audiovisivo. Il progetto nasce dalla richiesta del protagonista, Tom Tognotti, di realizzare un video del suo saggio finale presso la Bristol Old Vic Theatre School. Tognotti ha quindi trasformato la sua drammaturgia in una sceneggiatura.
L'autore. Antonino Valvo è nato a Milano e attualmente lavora nel campo della produzione audiovisiva come aiuto regista e assistente di produzione. Dopo aver lavorato come critico cinematografico e vignettista per alcuni giornali locali, ha avuto esperienze nel campo teatrale e nell’organizzazione di eventi culturali a Milano.
Note di regia. Sam Parkhill è un uomo accecato dal desiderio di guadagnare dall’invasione di Marte. Non ha alcun rispetto per la terra che ha occupato né per i suoi abitanti indigeni e per questo viene destinato a una punizione eterna per mano proprio di un marziano che, nonostante conosca il destino tragico della terra, si guarda bene dal condividerlo con Sam e anzi gli cede nuovi terreni del pianeta rosso, facendosi beffa di lui e costringendolo ad un’attesa senza fine di clienti che non arriveranno mai.
È noto che Bradbury ha trattato l’invasione di Marte come metafora della colonizzazione dell’America, con i Marziani a rappresentare i nativi del nuovo mondo. Tuttavia The Martian Chronicles è anche un discorso interiore nella natura umana. Lo studio di Tom Tognotti sull’interpretare entrambi i ruoli, del Marziano e di Sam Parkhill, vuole sviluppare questa chiave di lettura: non è un caso che Sam non ascolti l’alieno ma sembri quasi parlare da solo. Un dialogo che a livello cinematografico si è scelto di interpretare sin dall’inizio come un duello: per questo l’atmosfera ha più un sapore western che classicamente fantascientifico e non si è voluto colpire lo spettatore con effetti speciali moderni: anzi si è preferito usare, dove possibile, effetti artigianali come lo stop motion e il make up del marziano, per sottolineare la distanza da uno stile futuristico come oggi il genere fantascientifico ci ha abituati.
Per le note vicende inerenti la SIAE, non vi mostriamo trailer e cortometraggio completo, che potrete però vedere cliccando sui link in fondo all'articolo, tra le Risorse in Rete.
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