— Bene. Andiamo a vedere — dice, facendo cenno a Gaetano di seguirlo. Raggiungono Daniele, che è intento a ricaricare il suo fucile. Il tenente guarda i bersagli, poi estrae la pistola con le manine che ha al termine delle braccia corte e tozze e prende la mira. Nella testa della sagoma appare un foro.I soldati smettono di sparare e guardano quello che sta succedendo. Qualcuno lo vede male, qualcuno non può sentirlo e qualcuno non può capirlo bene, ma ugualmente tutto il loro interesse è rivolto a quella scena. Daniele è il loro caporale ed è un caporale in gamba.— Caporale, lo faccia anche lei.
Daniele lo fissa per un momento a occhi sgranati e bocca aperta e poi sorride. Si mette in posizione e spara. Un secondo foro appare accanto al primo. Tra i due buchi nella sagoma ci sono due centimetri, forse meno.
— Eccellente! Un grande miglioramento — il tenente si guarda in giro e poi grida: — Sergente Franco, venga qui.
Il vecchio è seduto, ma si tira in piedi con uno scricchiolio d’ossa; poi si muove a fatica, artritico, verso Ruggiero.
— Devo farle i miei complimenti. Ha insegnato bene. Prosegua così.
Prima che Franco possa rispondere arriva un messaggero, un soldato che spinge a forza di braccia la sua sedia a rotelle. Porta un dispaccio del comando.
— Tenente, dicono che si tratta di un messaggio urgente.
— Urgente? — risponde il tenente aprendo la busta. Inizia a leggere il testo che contiene e poi alza la testa per incontrare gli sguardi. — Già, è proprio urgente. Ascoltatemi, venite tutti qui subito! — I soldati di tutte le squadre del suo plotone si raccolgono attorno a lui, anche se solo quelli più vicini possono vederlo a causa della sua bassa statura.
— Leggerò il dispaccio. È del Ministero delle Forze Armate. Dice: "Soldati, è giunto il momento di rendere onore alla vostra Patria. Dopo aver sopportato troppo a lungo le provocazioni del nemico e considerato che le nostre legittime richieste economiche e territoriali non sono ancora state soddisfatte, è stato dichiarato nuovamente lo stato di guerra. Soldati, siate fieri del vostro ruolo e della vostra ritrovata utilità. La nazione operosa vi guarda. La mobilitazione per il fronte è immediata." — Ruggiero guarda i suoi uomini e i suoi sottoufficiali. — È la guerra! — dice alla fine.
Gaetano capisce che è giunto il suo momento. Dopo tutto il tempo trascorso, la sua esistenza diventerà finalmente utile.
* * *
Indice della voce Convenzioni di Ginevra (da PantaPedia)
In diplomazia il termine convenzione non ha il significato di assemblea di persone, quanto quello di accordo internazionale o trattato. Le prime quattro Convenzioni di Ginevra, sottoscritte nel corso degli anni, sono state riviste ed allargate quando è stata adottata la Quinta. La Terza, la Quarta e soprattutto la Quinta Convenzione sono diretta conseguenza della Guerra Perenne, il conflitto mondiale che è saltuariamente solo interrotto da tregue di diversa durata e ampiezza e che è ormai a metà del suo nono decennio.
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