Computer grafica incredibile per un progetto crowd sourced-open source-low (o no) budget. È, in estrema sintesi, il biglietto da visita di Project London. La complessa sigla sta ad indicare, nell'ordine: oltre trecento volontari hanno dato il loro contributo alla realizzazione, sono stati utilizzati software open source, si sono spesi pochissimi soldi. E infatti ci è voluto qualche anno, dal momento che il progetto è partito già nel 2007 con la nascita della Spiral Productions, che si occupa a tutt'oggi solo di quello. Oltre settecento gli effetti visivi, si vantano i produttori, in una storia sci-fi che più classica di così non si può.
È la storia di Nebraska Higgins, un meccanico che lavora a Seattle per la polizia globale, un'organizzazione militare creata dal governo terrestre insieme ai rifugiati dal pianeta Nalardian, i quali hanno fornito anche la tecnologia avanzata (sostanzialmente, robot). La vita ordinaria e tranquilla di Nebraska viene sconvolta in seguito all'assassinio del padre, un eroe della stessa polizia divenuto famoso per le sue imprese con l'esoscheletro. Dietro, ovviamente, c'è un complotto. E Nebraska dovrà lottare contro forze misteriose per scongiurare una terribile minaccia: la riattivazione della devastante arma che ha già distrutto il pianeta di Nalardian. La sopravvivenza del genere umano dipende da lui.
Piaccia o no, non è tanto la trama a impressionare quanto la cura dei dettagli. I robot, le astronavi e in generale le parti meccaniche sono molto definite (e “realistiche”), considerando che Project London ha raccolto poche migliaia di dollari. Si possono apprezzare nel primo trailer ufficiale, da poco pubblicato sul sito e a cui bisogna rimandare per effetto della polemica con la SIAE. Andate lì e tornate qui a farci sapere cosa ne pensate:
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