Ma non è finita: qualcosa di ancora più sinistro sta accadendo all’interno delle mura di Terra Nova: una forza misteriosa che vuole distruggere il nuovo mondo prima che cominci.
Una descrizione più precisa del telefilm arriva da Brannon Braga, produttore esecutivo del telefilm, intervistato dal Los Angeles times mentre era in fase di montaggio dell’episodio 8.La sua visione della storia è chiara: “È una buona storia, una storia fatta di persone. E ci sono anche i dinosauri, che rendono il tutto molto più interessante.”
Braga racconta il telefilm in poche parole: “è ambientato 138 anni nel futuro, in un pianeta terra morente. Subito dopo, viaggiamo indietro nel tempo di 85 milioni di anni, verso una terra ricolonizzata, dove un piccolo gruppo di persone ha la possibilità di ricominciare daccapo. Se non verranno mangiati dai dinosauri.”
Per dare un’idea dell’inteccio, Braga lo definisce “un telefilm di fantascienza-western-per famiglie-avventuroso-post moderno. Si, ci sono un sacco di trattini!”
Trattini che serviranno tutti: il concetto di viaggi nel tempo può servire ad attirare il pubblico degli appassionati di fantascienza, ma per giustificare i costi dei set australiani e della post-produzione, la serie dovrà fare leva sul campione demografico più ambito: mamma, papà, figli grandi e piccoli.
In poche parole, deve toccare i quattro quadranti che Hollywood cerca per i suoi progetti più costosi: giovani-vecchi-uomini-donne.
Infatti, secondo Stephen Lang, è tutta una questione di bilanciamento: “Puoi avere gli effetti speciali più belli del mondo, ma se non hai un approfondimento dei personaggi, la situazione diventa spiacevole.”
E lo sviluppo dei personaggi fu uno dei motivi principali che portò al blocco della produzione dopo che furono girati i primi episodi, portando ai noti ritardi, riscritture, nuove riprese, finchè il trio di produttori Brannon Braga/ Renè Echevarria (Medium)/Jon Cassar (24) non furono soddisfatti del risultato.
Dice infatti Echevarria “È un tipo di narrazione più classica, un incrocio tra Ventimila leghe sotto i mari e The swiss family Robinson”.
Per la famiglia Shannon il viaggio è come una seconda chance di vita. E infatti, per Gary Newman, uno dei produttori della Fox “la storia lavora su due livelli: la redenzione dell’umanità e quella di una famiglia.”
Ma i produttori ci tengono a precisare: non è un telefilm sui dinosauri.
“I dinosauri sono delle interferenze” dice Braga, seguito da Echevarria che sottolinea “compaiono nel peggior momento possibile, quando c’è già un altro dramma in atto.”
Tant’è che “avevamo bisogno di un nemico che potesse parlare” spiega Braga.
Così, i coloni di Terra Nova scoprono che esiste un altro pericolo, un gruppo misterioso chiamato Sixers”.
Nel primo episodio, alla famiglia Shannon viene dato il permesso di attraversare il portale perché la madre, Elizabeth (Shelley Conn) è un chirurgo, una figura di cui la colonia ha molto bisogno. Il padre, Jim (Jason O’Mara) è un poliziotto, un ruolo che è stato cambiato rispetto allo script iniziale, in cui invece era un contadino. Braga spiega che questo “forniva alla storia un nuovo motore”.
Un’altra delle scene aggiunte, riguarda la partenza della famiglia: prima di attraversare il portale, il padre deve nascondere Zoe, la figlia più piccola, in quanto esiste una legge ferrea per cui le famiglie non possono avere più di due figli. Echevarria la definisce “una scena alla Anna Frank, che ti fa investire emozionalmente con i protagonisti. Uno potrebbe essere tentato di dire – no, buttati nell’azione- ma l’azione non ha motivi di interesse se non conosci le persone che stai seguendo.”
Dopo due anni, tempeste, riscritture e rinvii, Terra Nova ha tagliato il traguardo con tutto il suo carico ambizioso, dal 26 settembre negli Usa e dal 4 ottobre da noi su Fox: riusciranno i nostri eroi a salvare non solo la terra del futuro, ma anche se stessi?
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