I primi ingredienti cercati da Rosenberg per Cowboys & Aliens sono stati gli sceneggiatori e la
Quando Zeke e Verity vengono ingaggiati per scortare una spedizione di minatori con la speranza di trovare la fortuna scavando nell'opulenta Silver City, certamente non si immaginano di rimanere invischiati in una testa di ponte aliena sulla Terra né di doversi alleare con la tribù di Apache del luogo per sconfiggerli. Aiutati dal secondo in comando degli invasori, una mutaforma che segretamente fa parte di una alleanza di razze che avversano La Casta, così si fanno chiamare gli extraterrestri, i nostri eroi riusciranno ad ucciderne il capo ed a distruggere l'impianto di comunicazione con cui avrebbero dovuto chiamare i rinforzi.
Fra indiani che cavalcano cavalli volanti, saggi sciamani, pistole a raggi e visori da battaglia, senza dimenticare le ottime sei colpi in dotazione ai nostri, la trama scivolerà immancabilmente verso un giusto lieto fine che vedrà appagato anche l'elemento romantico della storia. Verso un rosseggiante tramonto, come solo il Vecchio West sa donare, Zeke cavalcherà mano nella mano con l'aliena Kai mentre Verity con il giovane Warhawk. I terrestri naturalmente saranno dichiarati dall'alleanza una specie di duri da arruolare nella lotta spaziale contro La Casta.
Uno sviluppo dei più lineari insomma, senza complicazioni narrative che potrebbero distogliere il nuovo lettore dal godersi appieno le esplosioni, i duelli e tutta l'azione necessaria ad incuriosirlo ed a portarlo direttamente dalla lettura alla sala di proiezione. Un'opera al contempo non molto riuscita dal punto di vista generale che potrebbe deludere un pubblico più smaliziato e soprattutto che fino alla fine non riesce comunque a prendere un minimo di distanza, com'era forse nelle speranze di Rosenberg, dalla mera operazione commerciale da cui è stata generata.
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