E' indiscutibile, Eraldo Baldini è il maggior rappresentante italiano della letteratura noir contemporanea: nel 1991 ha vinto il Mystfest di Cattolica con il racconto Re di Carnevale (racconto incluso nella bellissima raccolta di racconti Gotico Rurale), e il suo talento è esploso in mezza Europa.
Eraldo Baldini, grazie al suo stile asciutto, elegante, da vero poeta maledetto senza per questo essere un "maledetto" come Edgar Allan Poe o Maupassant, si è meritato nel corso degli anni l'apprezzamento del pubblico, della critica e di tanti colleghi: ad esempio, Valerio Evangelisti dice di lui Con Baldini il noir è diventato nero sul serio. Finalmente. C'è poco da dire, le sue storie fanno paura e Francesco Guccini (cantautore e scrittore con oltre cinque romanzi al suo attivo di cui tre sono splendidi gialli, non nega la sua ammirazione per Eraldo Baldini; ultima fatica gucciniana, insieme a Loriano Macchiavelli, è Questo sangue che impasta la terra, uno splendido giallo sociopolitico scritto con mirabile maestria) ha definito Baldini come un autore che ci conduce in un mondo di inquietudini ataviche, di antiche paure che tornano con rinnovata forza. Eraldo Baldini è nato a Russi (RA); specializzatosi in Antropologia Culturale ed Etnografica e dopo aver scritto parecchi saggi, nel 1991 vincendo il Mystfest di Cattolica ha saputo rinnovare la sua creatività storia dopo storia. Immortale rimarrà Faccia di sale", splendido romanzo noir che investiga la natura umana con spietata crudeltà romantica: nell'anno del Signore 1699, il progetto di spostare la Città abbattendola e ricostruendola in riva al mare si è finalmente realizzato; sul luogo in cui sorgeva quella vecchia, rimane solo la cattedrale, la chiesa di Nostra Signora delle Acque... Luigi Derigo ha seguito e diretto i lavori ed ha scoperto qualcosa che non avrebbe dovuto scoprire, per questo viene massacrato con pugni, calci, colpi di spada, poi buttato in mezzo ad un cumulo di cadaveri... Luigi Derigo, più morto che vivo, grazie a "zi' Pachina" tornerà nel mondo dei vivi, ma il suo volto non sarà più lo stesso: qualcuno dovrà pagare e alla fine, senza perdere la sua umanità, il protagonista avrà la sua vendetta e una nuova vita e un nuovo volto. Il romanzo, perfetto in ogni punto, ha giustamente meritato il "Premio Serantini". Nel 2000 esce Gotico Rurale, una raccolta di racconti neri di quelli che fanno veramente paura. Eraldo Baldini, attualmente, non solo romanziere, è anche organizzatore di eventi culturali, nonché redattore della rivista on-line Incubatoio 16 insieme a Carlo Lucarelli e Simona Vinci.
L'ultima fatica di Baldini è Tre mani nel buio: trattasi di tre romanzi brevi, ovvero Una caldissima estate, Un trapano in testa e Qualcuno nel buio. I tre racconti lunghi hanno come protagonisti il commissario Righetti e l'ispettore Cadorna; entrambi si trovano costretti a dipanare alcuni misteri che avvolgono strani quanto ambigui omicidi. Pur non trattandosi di un capolavoro letterario, l'ultima fatica di Baldini è sicuramente interessante: poteva essere un grande romanzo se commissario e ispettore non avessero avuto lo spessore stereotipato del Maresciallo Rocca, personaggio televisivo nulla affatto credibile. Ad ogni qual modo, Righetti e Cadorna si trovano invischiati, loro malgrado, in situazioni difficili da dipanare, anche perché, almeno di primo acchito, i delitti commessi su cui devono investigare non sembrano avere un movente. Le trame dei tre romanzi brevi non sono geniali: l'incipit è magistrale per tutti i tre, purtroppo, subito dopo poche pagine il lettore non fatica ad arrivare alla conclusione da sé. Il più debole dei racconti è sicuramente il primo, Una caldissima estate: il commissario Righetti agisce sulla scena come un manichino, sembra quasi che non abbia coscienza effettiva di quanto sta accadendo nel suo paese; in definitiva è uno di quei racconti che si dimenticano subito, quasi nel mentre della lettura.
Molto più interessante Un trapano in testa, dove Baldini, con sapiente maestria, addossa all'ispettore Cadorna un carattere energico quanto malato (fragile): in questa avventura, un killer uccide le sue vittime trapanandogli il cranio. Cadorna, in assenza del commissario Righetti, viene chiamato ad investigare: durante il corso delle indagini la sua emicrania essenziale di cui soffre lo fa stare tremendamente male, poi si aggiungono le preoccupazioni per la sorella che sembra aver perso la gioia di vivere. Cadorna, nonostante i suoi problemi personali, alla fine riuscirà a smascherare il killer che, guarda caso, non è altri che un povero disgraziato che come lui soffre di emicranie terribili ma non curate: l'assassino, non sopportando alcun tipo di rumore, odore o immagine, finisce con l'impazzire e quindi la pazzia lo porta a trapanare il cranio di quanti gli stanno vicino e gli arrecano disturbo. Emblematica questa storia perché anche Cadorna soffre della stessa emicrania del killer: questo è un racconto veramente forte in quanto tratteggia bene la psiche criminale del killer d'occasione (peccato che si intuisca sin dall'inizio il colpevole!), uno di quelli che hanno fatto grande Eraldo Baldini.
Nell'ultimo romanzo breve, "Qualcuno nel buio", il commissario Righetti e l'ispettore Cadorna lavorano in coppia: Cadorna porta la sorella in un paesino tranquillo dove spera che grazie alla tranquillità del posto e l'aiuto degli psicofarmaci possa riacquistare la gioia di vivere. Ma c'è sempre un ma: nel giro di pochi giorni si consuma un delitto, una diciannovenne viene uccisa e la sorella di Cadorna è testimone involontaria di questo omicidio. Tuttavia Cadorna e Righetti dovranno faticare non poco per trovare il colpevole: anche se la sorella dell'ispettore ha visto, non ha visto il volto dell'assassino. Cadorna teme per la salute mentale della sorella: questo delitto non doveva consumarsi davanti agli occhi di una ragazza che più non nutre voglia di vivere. Paradossalmente, ma neanche poi tanto, il fatto di vedere la morte in faccia, diventa motivo di rinnovata curiosità nei confronti della vita e la stessa sorella dell'ispettore si espone in prima persona per smascherare l'assassino. Inutile dire che alla fine, fratello e sorella, insieme, riescono a trovare il colpevole: non mancano i colpi di scena, i personaggi sono ben tratteggiati, in alcuni punti la trama scade in inutili sentimentalismi e ingenuità tipiche del personaggio "Maresciallo Rocca", ma la storia, nel complesso, è robusta e lascia comunque soddisfatto il lettore, purché non sia troppo esigente.
In definitiva, Tre mani nel buio è una lettura piacevole che non richiede un grande sforzo di concentrazione al lettore; Baldini, dopo prove mirabili come Faccia di Sale e Gotico Rurale con questa sua ultima fatica sembra essersi concesso una pausa scrivendo per il semplice gusto di scrivere. Sicuramente, non nutriamo dubbio, che la prossima fatica di Eraldo Baldini sarà all'altezza del suo nome e della fama e dei consensi che nel giro di questi anni ha saputo degnamente raccogliere con assoluta modestia.
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