Albert Espinosa è un famoso regista televisivo e autore di teatro che si è già cimentato nella scrittura con un memoir, narrando della sua malattia e delle esperienze in ospedale. Ora è passato, con successo, alla narrativa e il suo romanzo d’esordio ha un titolo tanto esplicativo quanto lungo: Tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e te (Todo lo que podriamos haber sido tu y yo si no fuéramos tù y yo, 2010).
Siamo in una epoca imprecisata, ma sicuramente moderna. Il protagonista Marcos è in un momento cruciale della sua vita. Ha deciso di assumere un farmaco, messo sul mercato da poco, ma che già ha avuto un successo enorme in quanto permette alle persone di stare svegli per sempre. Non dormire più senza avere effetti collaterali negativi. Marcos ha un dono molto particolare: se guarda negli occhi una persona, ne riesce a "leggere" i più intimi pensieri, le emozioni, i ricordi, i segreti. Tutto insomma.
In piena notte, mentre sta per iniettarsi il farmaco contro il sonno, riceve una telefonata dal suo capo che gli ordina di recarsi da lui in quanto è stato "preso" un extreterrestre, che in tutto e per tutto è uguale a un essere umano. Il compito di Marcos sarà quello di leggere la mente dell’alieno. Ma non ci riuscirà, perché sorprendentemente avverrà proprio il contrario.
Un brano dal testo. "Pensai a mia madre, a cos’avrebbe detto se avesse saputo che, appena era morta, avevo deciso di farmi l’iniezione per smettere di dormire. Ma avevo bisogno di un mondo diverso, senza più sogni in cui lei moriva; nel quale i giorni non fossero uguali a quando lei era con me.
Una lacrima mi scivolò lungo la guancia. Quei due dovettero pensare che fosse dovuta all’emozione per il farmaco che stavo per assumere. Non credo che avrebbero capito, se avessero saputo la verità.
Immagino che avessero avuto una madre, ma non potevo esserne sicuro.
L’uomo anziano infilò la mano nella valigetta. Questione di secondi e avrei visto che aspetto avesse la Cetamina, il farmaco che negli ultimi nove mesi aveva fatto impazzire il nostro mondo."
L’autore. Albert Espinosa è nato a Barcellona nel 1973. Laureato in ingegneria chimica, è uno dei più importanti registi, autori di teatro e televisione spagnoli. È anche editorialista per il quotidiano El Periodico de Catalunya. A causa di un osteosarcome diagnosticato quando aveva solo tredici anni, ha dovuto subire varie e devastanti operazioni chirurgiche, passando molto tempo in ospedale, un'esperienza che è anche servita come ispirazione per alcune delle sue opere letterarie e drammatiche e sceneggiature per cinema e televisione. Il suo primo libro, un memoir in cui parla della propria malattia, è stato subito un successo. Tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e te, il suo primo romanzo, ha venduto più di centomila copie in poche settimane e ha dominato le classifiche spagnole.
La quarta di copertina. Marcos ha un dono. Il dono di sentire, vedere, leggere le emozioni, i ricordi e i segreti delle persone semplicemente guardandole negli occhi. Marcos ha appena perso sua madre, una famosa coreografa che gli ha insegnato tutto della vita, e ha deciso che senza di lei il mondo non sarà più lo stesso. Per questo ha intenzione di prendere un farmaco che gli permetterà di stare sveglio per sempre. Tutto è pronto per l’iniezione che non lo farà mai più dormire, quando arriva una telefonata. La polizia ha catturato uno "straniero", un extraterrestre, e solo Marcos può interrogarlo, leggendo nella sua mente. Ma lo straniero – uno strano alieno, in tutto e per tutto uguale a un umano – è in grado di bloccargli l’accesso ai propri pensieri e di leggere nei suoi. Sarà lui a parlare a Marcos di sua madre. E della vita prima della morte, prima di questa vita; e di cosa sono fatti sogni, i ricordi e...
Albert Espinosa, Tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e te (Todo lo que podriamos haber sido tu y yo si no fuéramos tù y yo, 2010)
Traduzione Patrizia Spinato, Salani Editore, pagg. 188, euro 14,50
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