Fino all'estate del 2010, il 3D era visto come la soluzione a tutti i problemi: gli incassi in caduta libera, la pirateria, la visione a casa dei film. Il 3D poteva risolvere tutto in grande stile, dicevano gli executive delle case di produzione grandi e piccole. C'erano stati grandi blockbuster: Avatar ovviamente, Alice in Wonderland, Dragon trainer, Scontro di Titani, Shrek 4 e Toy Story 3, mezza dozzina di titoli che solo negli Stati Uniti avevano incassato due miliardi di dollari.
Eppure, finita l'estate, il futuro del cinema appariva già instabile. I guadagni dei film in 3D erano diventati deludenti, il revival aveva bisogno di essere riportato in vita. Secondo un'analisi di Slate, il paziente ha già la linea piatta. Il margine di profitto del 3D ha cominciato a scivolare fin dal suo debutto (o ritorno se preferite) pochi anni fa e in tempi recenti molti film non sono riusciti a sfondare malgrado l'uso della terza dimensione.
Ora si può dire che il formato è in pericolo. Anche il New York Times ha riportato uno studio economico al riguardo, facendo notare come le azioni della Dreamworks siano crollate e questo non molto tempo dopo che il suo boss, Jeffrey Katzenberg, aveva fatto notare che la gente si stava disinteressando al formato.
Avete presente il marchio RealD, quello che avete visto sugli occhialini distribuiti nei cinema? Il valore delle azioni è sceso del 70% a partire da maggio di quest'anno. Slate cita Grace Kelly in Delitto perfetto quando dice "chiunque può dire che è morto, basta guardare quegli occhi spalancati". Il film di Hitchcock era stato l'ultimo grido del 3D nel lontano 1954, dopodiché era caduto nell'oblio senza tante cerimonie. Ora, il suo destino è di seguire le sue stesse orme.
Ma chi è il colpevole? Se guardiamo i dati dei film negli anni precedenti, relativamente agli incassi 2D-3D, scopriamo che ad esempio Avatar aveva incassato 15.600 dollari per ogni cinema che lo proiettava in 2D e 26.800 per ogni proiezione in 3D. I proprietari dei cinema che aveva aggiornato la loro tecnologia avevano visto crescere gli introiti del 70%, ovvero 11.000 dollari. Malgrado l'hype di Avatar, non si possono considerare grandi cifre, soprattutto quando si considera che nel biennio 2009-2010 tutti i film in 3D guadagnavano dal 50 al 100% in più della loro versione 2D: film come Mostri contro alieni e Final destination hanno visto raddoppiare i loro incassi grazie agli occhialini.
Il primo segnale di allarme arriva il 18 giugno 2010: Toy Story 3 incassa 110 milioni di dollari nel primo week end, ma il contributo dato dal 3D e minimo: circa il 5% in meno rispetto alla visione in 2D. Sei settimane dopo, Cani e gatti: la vendetta di Kitty parte con un incasso di 12,3 milioni di dollari e il 2D vince del 10% sul 3D. Gli incassi stellari erano spariti entro la fine dell'estate.
E le cose peggiorarono: le case di produzione lanciarono due dozzine di film in 3D, ma se si escludono Resident Evil: Afterlife e Tron: Legacy, nessuno degli altri ottenne benifici dalla terza dimensione. Harry Potter, Kung-fu Panda 2, Green Lantern, Captain America, hanno visto il 2D vincere con il 65% in più di incassi rispetto alla versione con gli occhialini. In altri termini, la versione 3D incassava solo un terzo del totale.
Nella foto qui a fianco potete vedere il grafico degli incassi dal 2009 a oggi, la discesa era cominciata l'estate scorsa ed è andata peggiorando.
Allora, chi sono i colpevoli?
1 - L'avidità delle sale cinematografiche: nella primavera del 2010 il Wall Street Journal riportava che le maggiori catene cinematografiche avevano alzato i loro prezzi del 20%, nel tentativo di gonfiare ancora di più la bolla creata da Avatar e Alice in Wonderland. Lo studio di consulenza PricewaterhouseCoopers avvertì il mondo del cinema che le sale cinematografiche stavano facendo lievitare i costi un po' troppo: "le sale cinematografiche rischiano di uccidere la gallina dalle uova d'oro, gonfiando i costi e facendo strapagare il 3D". Citando un sondaggio, il pubblico aveva risposto che il 3D non valeva quei quattro dollari in più sul prezzo del biglietto.
Si nota un evidente declino negli incassi del 3D prima e dopo l'esplosione incontrollata dei prezzi: i dieci film usciti nelle sale nel periodo precedente videro un incremento del 67%, i dieci film seguenti l'aumento dei costi, solo il 27%. Ma la discesa era cominciata fin da prima.
2 - L'avidità delle case di produzione. Se chiedete ai più ferventi contrari al 3D quale sia il problema, vi risponderà in un solo modo: la conversione da 2D. James Cameron aveva detto: "Ci aggiungono solo uno strato sopra, per puro profitto". Dal suo punto di vista, il vero 3D si vendeva da solo, mentre le conversioni hanno ucciso il mercato. E purtroppo, le conversioni, ovvero il finto 3D, sono in aumento, il che spiega il generale peggioramento della situazione.
Ma non va sottovaluto il terzo colpevole:
3 - Il pubblico. Gli spettatori possono aver ucciso il 3D con l'indifferenza? Per molti, tutto si riduce a un giochetto che fa venire il mal di testa. Senza contare quelli che proprio non riescono a vedere l'effetto: il 10% della popolazione Usa non vede il 3D. Se i primi film si giocavano la carta dell'oggetto che esce dallo schermo, più di recente si ricercava l'atmosfera, raramente uscendo dal rettangolo dello schermo. Il critico A.O. Scott ha lo ha definito il paradosso del 3D: se l'effetto è così poco invasivo che nemmeno lo noto, allora posso anche fare a meno degli occhialini e del sovrapprezzo. Il vicepresidente della Paramount ha spiegato la situazione in poche parole, quando ha detto al Times che gli spettatori erano stanchi di sedersi in un cinema e chiedersi "aspetta, questo film è in 3D o no?". Forse ha avuto ragione il critico Roger Ebert quando ha detto "il 3D non ha valore a prescindere. O è troppo invasivo o non lo si nota affatto e l'unico risultato e mettere in evidenza sui mercati internazionali i nostri prodotti più imbarazzanti".
Ma manca ancora un colpevole:
4 - Pessimi filmmaker. Registi e sceneggiatori sono gli ultimi sospetti nel nostro caso di omicidio tecnologico: pessime sceneggiature, pessime recitazioni, regia piatta, hanno danneggiato il 3D in modo irreparabile. Gli spettatori lo hanno capito: se i film di quest'anno sono pessimi come quelli dell'anno scorso, freghiamocene del 3D.
Di cosa è morto il 3D? Un attacco di setticemia, ovvero troppe schifezze nel sistema.
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