Source Code è stato il secondo film diretto da Duncan Jones, figlio d'arte (di David Bowie) e che si era già messo in luce nel 2009 con l'eccellente Moon, raccogliendo applausi e consensi un po' dovunque. Con il suo secondo lavoro Jones probabilmente non ha raggiunto le stesse vette qualitative dell'esordio, ed era difficile riuscirci, ma il film ha ottenuto comunque consensi e soprattutto buoni incassi (123 milioni di dollari nel mondo, contro una spesa di circa 32 milioni). Tutto ciò ha spinto il produttore Mark Gordon a fare una di quelle cose che gli appassionati fantascientifici "hard" temono di più: ovvero realizzare una trasposizione del film in una serie televisiva.
E' infatti notizia di questi giorni dell'accordo fra la Mark Gordon Company, compagnia che ha prodotto il film insieme alla Vendome Pictures, e il network televisivo statunitense ABC, per lo sviluppo e la realizzazione di una serie televisiva ispirata alle vicende raccontate nel film. Il serial dovrebbe mantenere lo stesso titolo, per garantire il richiamo degli spettatori. Nonostante l'accordo non è detto però che il serial andrà in onda sui canali del network di proprietà della Disney, poiché Gordon aveva già preso accordi con l'altro grosso network rivale, la CBS della Paramount, per la cessione dei diritti di un'eventuale serie. Alla fine potrebbe succedere che il serial venga prodotto da Gordon e ABC per essere poi trasmesso sulle reti CBS, in uno di quegli strani giochi legali tutti americani.
Per quanto riguarda l'aspetto creativo vero e proprio, il serial dovrebbe raccontare le vicende di una squadra di ex agenti federali entrati in un programma top secret di lotta al crimine, in base al quale ogni settimana sfrutteranno la tecnologia del Source Code per trasferirsi nella coscienza di persone coinvolte in eventi tragici, e quindi provare a rintracciare i colpevoli. Niente ex piloti di elicotteri e strutture militari quindi, ma uno schema che si inserisce nel ben consolidato genere poliziesco in cui le produzioni americane la fanno da padrone. A lavorare sull'impostazione della serie e sulle sceneggiature è stato chiamato Steve Maeda, già produttore e autore in serie di successo come X-Files, CSI: Miami, Lost, Day Break, Lie to me.
Per la ABC si tratterebbe di un ritorno alle produzioni fantascientifiche dopo le deludenti esperienze di FlashForward e V. Gordon invece, molto attivo sul versante produttivo sia cinematografico (L'Alba del giorno dopo, 2012) che televisivo (Reaper, Grey's Anatomy, Criminal Minds) sembra credere molto nel progetto, pur indirizzandolo dentro binari più graditi allo spettatore televisivo americano medio. Non si parla ancora di attori, ovviamente, ma non ci vuole molto a immaginare che il protagonista del film Jake Gyllenhaal non sarà della partita. Non è nemmeno chiaro se il serial affronterà tutte le tematiche proposte da Jones e dal suo sceneggiatore Ben Ripley, tra salti temporali e realtà alternative. Ma forse questo è chiedere troppo a un semplice telefilm.
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