In Time, il nuovo e a quanto pare interessante film di Andrew Niccol (Gattaca, The Truman Show), interpretato da Justin Timberlake, Amanda Seyfried e Cillian Murphy non è ancora uscito nelle sale (fine ottobre) ed ecco che esplode la prima polemica a riguardo.
È lo scrittore e sceneggiatore Harlan Ellison a scatenarla citando per plagio la New Regency che ha prodotto il film e la Fox che lo distribuisce, chiedendo con un'ingiunzione al tribunale di bloccare la proiezione e tutte le copie in circolazione del film. È più che risaputo che Ellison (classe 1934) è un vero e proprio personaggio dal temperamento irrequieto, viscerale, litigioso e coinvolto in innumerevoli polemiche per le proprie frasi e per i propri atteggiamenti tenuti anche in pubblico.
Queste citazioni di copyright sono frequenti, ma non hanno mai molto successo a Hollywood, perché nella maggior parte dei casi le prove portate per dimostrare le somiglianze tra le opere (originale e derivata) sono labili e superficiali o perché non si riesce a dimostrare che il presunto autore del plagio abbia avuto accesso al materiale originale (che di solito è qualcosa di misconosciuto o rimasto nel cassetto).
In questo caso? Considerato anche che Ellison in passato ha ottenuto qualcosa da una causa simile contro Terminator? Ellison dichiara che In Time è basato sul racconto Repent, Harlequin! Said The Ticktockman (Pentiti Arlecchino! disse l'uomo del tic-tac) del 1965, Premio Nebula e Premio Hugo. Anzi, per anni lui avrebbe resistito a dare i diritti di adattamento cinematografico del racconto a produttori esterni, per poi creare un progetto con la sua Kilimanjaro Company nel 2010, un progetto che, ovviamente, adesso rischia di naufragare se vedesse la luce In Time.
Ellison dice anche che le somiglianze tra il racconto e il film sono ovvie e che alcuni critici che hanno assistito in anticipo a una proiezione del film lo hanno subito capito. Entrambi sono ambientati in futuri distopici governati da corporazioni dove ognuno ha a disposizione solo una certa quantità di tempo per vivere, in entrambi chi governa (i Timekeeper) prende nota del tempo rimasto ai cittadini, in entrambi fanno parte della trama: la manipolazione del tempo degli individui, il tipo di morte che sperimenta chi termina il tempo, la ribellione dei protagonisti.
Può farcela, dato che le leggi sui copyright proteggono le espressioni e non le idee di base, senza che risulti evidente l'uso delle stesse frasi o degli stessi avvenimenti (ad esempio tre quarti dei film di fantascienza presentano una situazione per poi rovesciarla e avere il protagonista che si ribella)? Al contrario di altri casi si tratta però di materiale di base più che noto, rendendo vano ogni tentativo della difesa di citare il caso come fonte della somiglianza.
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