Oggi, nel 2018, tutti possono - volendo - transessualizzarsi. Molti ancora lo ignorano: la legge che recepisce le acquisizioni neobiologiche e legali inerenti è stata varata, ma nel rumore mediatico potrebbe esservi sfuggita. Inoltre è anche un orgoglio poterlo affermare: d'ora in poi l'umanità non sarà la stessa.
"Transessualizzare" è in realtà semplicissimo, anche se i problemi che si son dovuti superare erano molto complessi: insomma voi, uomo o donna che siate, potete cambiare sesso. Ogni volta che vi pare. Chiaro? Forse varrà qualche esempio pratico. Dunque, siete stato (o stata) per 23 anni (o 33, 48, o quelli che sono) un maschio, anzi un maschiaccio (o una donna, magari una "vamp"). Bene: da oggi potete essere femmina (o maschio). Semplicissimo! Recatevi alla vostra Unità Psicosanitaria di Quartiere, dettate al computer i dati personali e biologici nonché la richiesta di transessualizzazione, apponete la firma elettronica vocale. Dopo breve attesa sarete chiamati da uno Specialista cui è già pervenuto il vostro documento, e che si limiterà a farvi inghiottire una pillola, di cui vi consegnerà una scatola. La pillola influisce sul cervello: in pochi giorni la vostra psiche muterà totalmente e senza traumi: psicologicamente avrete cambiato sesso.
Resta il problema fisico. Tornerete all'Unità Psicosanitaria, che accerterà il vostro nuovo stato psichico e disporrà per un rapido intervento chirurgico ambulatoriale, che aggiungerà al vostro corpo l'organo genitale del caso. Dico "aggiungerà" perché quello originale resterà, ma "disattivato". Infatti avvierete al contempo una serie di cure ormonali che potenzieranno fisicamente la vostra nuova natura, annullando quella antecedente.
Ovviamente l'organo genitale femminile innestato non sarà completo, non avrà anche tube e ovaie; quello maschile non produrrà spermatozoi. Se eravate maschi non potreste comunque partorire né avere mestruazioni (almeno per ora, domani chissà!) Entro due mesi sarete "completamente" donna (o uomo).
Un'esperienza sconvolgente, è indubbio, ma ne vale la pena almeno una volta nella vita, assicura chi ha già sperimentato. Perché "almeno una volta"? Perché se la faccenda non risulterà gradita, o se rimpiangerete la vostra virilità (o femminilità), potrete ripercorrere il procedimento al contrario: in un paio di mesi sarete chi eravate prima... dopo una "avventura esistenziale" decisamente straordinaria. E se fra un anno voleste...? Sì: potreste nuovamente cambiare.
È allo studio (teorico, per ora) anche la possibilità intermedia: mantenere vive entrambe le realtà, essere al contempo maschio e femmina, realizzare il mitico Androgino Universale. Fino ai primi del XXI secolo casi di cambiamento di sesso erano il risultato di una biologia rivelatasi indecisa, e coloro che volevano definire la loro natura subivano mortificanti lungaggini burocratiche, pratiche in Tribunale, e così via. Ora non più. Anzi diventerà una moda, uno status symbol. Qualcuno ci guadagnerà torrenti di euro. C'è già in tv lo spot di una famosa "griffe" e dice: "Mario, transessualizzati! Pensa come ti donerà questo straordinario topless!" mentre sfila sullo schermo una tipa con curve da capogiro. Transessualizzata, ovviamente.
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