Reunion del club City a DelosDays: da sinistra Silvio Sosio, Luigi Pachì, Dario Tonani, Claudio Battaglini, Franco Forte e Giorgio Ginelli, seduto Mario SUmiraschi.
Reunion del club City a DelosDays: da sinistra Silvio Sosio, Luigi Pachì, Dario Tonani, Claudio Battaglini, Franco Forte e Giorgio Ginelli, seduto Mario SUmiraschi.
A storiche riviste come Robot della Delos, Nova SF e Futuro Europa di Elara, si affiancano quindi realtà innovative che recuperano la tradizione della fanzine: “Dopotutto, quello delle fanzine è un ambiente sufficientemente dinamico da propiziare il cambiamento”, ragionano i Connettivisti di NeXT. Sul tema “Dalla fanzine alla webzine” si è discusso nel corso dei DelosDays con Mario Sumiraschi, fondatore dello storico Club City milanese nel 1981, da cui nacque una messe di fanzine di grandissimo successo, sulle quali è nata la successiva generazione del fandom italiano. Un fandom che oggi si ritrova in Rete, dove si affermano le eredi delle fanzine, le webzine. E anche la vecchia guardia si rinnova, come ha ricordato Sumiraschi invitando a consultare la versione on-line del Club City (www.clubcity.info), dove nel 2010 è stato pubblicato il terzo numero della rivista ferma agli anni Ottanta, così come online è tornata Phase IV, una delle storiche fanzine di quel periodo. Ancora una volta, vecchio e nuovo uniti: sul sito del Club City è infatti possibile ripercorrere la storia delle precedenti riviste, con indici, retrospettive e molto altro. E l’invito di Sumiraschi va rilanciato: quello a tutti i fan che nelle proprie case conservano ancora vecchi numeri di fanzine ormai dimenticate, perché possano essere riportati alla luce e recuperati su Internet, dove la memoria storica può essere conservata – auspicabilmente per sempre. Sulla memoria storica della fantascienza aveva parlato anche Salvatore Proietti, da noi intervistato nel numero dedicato ai 100 capolavori del genere. E chi meglio della collana “Urania” può oggi proporsi come autentica custode della memoria della fantascienza? Così, chiudendo idealmente il circolo iniziato con l’ebook, torniamo al libro-feticcio, quello che si acquista per puro collezionismo, assecondando la sindrome dell’accumulo. È stato il tema della prima UraniaCon, la convention degli appassionati di Urania ospitata ai DelosDays. Insieme a Giuseppe Lippi c’erano esponenti dei principali siti dedicati al collezionismo di questa storica collana, e non sono pochi. Oggi “Urania” non ha più il numero di lettori di una volta (quando gli Urania figuravano – o meglio sfiguravano – persino nei covi delle Brigate Rosse), ma gode ancora di ottima salute se la Mondadori continua a pubblicarla e distribuirla mensilmente nelle edicole affiancandola alla prestigiosa “Urania Collezione”, che ha proposto soprattutto ai più giovani lettori i grandi classici del genere, indispensabile accompagnamento dei nuovi scrittori che la collana di Lippi continua a presentare al suo pubblico. Qui sta il grande ossimoro del genere che amiamo, la fantascienza: la capacità di unire nella stessa passione intere generazioni, di guardare al futuro senza perdere d’occhio il passato. E l’editoria fantastica non sfugge a questa contraddizione. Forse gli Urania del prossimo decennio saranno distribuiti solo in ebook, ma si continueranno a collezionare e custodire i vecchi numeri con l’amore del bibliofilo.