Circa dieci anni fa, quando ero Presidente dell'Associazione degli Scrittori di SF e Fantasy d'America (SFWA), uno dei progetti che volevo varare era quello di creare un ufficio stampa che segnalasse tutte

Domande del pubblico
Davvero condivide la visione ottimistica del suo ultimo libro?
Come ho detto la fantascienza è un dialogo tra diverse opere. La mia visione in questi incontri è molto ottimistica, più di quanto lo sia davvero nella vita. Ma quando mi sono guardato indietro mi sono reso conto che esistevano per la maggior parte opere negative sul rapporto tra uomo e macchina. C'è ne solo una in cui l'umanità è vincente, ma è quella di Asimov in cui i robot sono in pratica come degli schiavi di una piantagione, in seguito alla tre leggi (2):
- Non mi puoi fare del male
- Mi devi sempre ubbidire
- Metterai i miei interessi al di sopra della tua stessa esistenza.
È orribile l'idea che lo scopo della vita sia quello di rendere schiave altre entità intelligenti. È l'unica visione in cui l'umanità prospera con l'avvento della macchina. In altre visioni soccombiamo: in Terminator l'umanità viene eliminata, in Matrix viene schiavizzata, in Star Trek TNG viene assimilata dai Borg! Non c'è una sola visione in cui la razza umana non perda la vita, la libertà l'individualità o l'umanità, dopo l'avvento della macchine intelligenti. Ho quindi cercato di portare nel dialogo una voce diversa, mai sentita prima.
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