– La storia del pianeta Chol? E la storia del pianeta Vlak Blu? – Ho un detergente anticalcare che si chiama così. – Sul pianeta Vlak Blu i molluschi non vengono più sfruttati perché grazie alla loro rivolta hanno ottenuto...

– Io faccio riferimento alla storia del pianeta Chol e quella storia ci insegna come vanno trattati i ribelli: a bastonate!

– Ognuno trova i riferimenti storici che gli fanno comodo.

– Eh, sì, nell’infinito etere c’è ampia scelta di riferimenti storici. – Tutti ridono.

Ennis nota sul proprio schermo l’immagine del pianeta Terra, da lì giunserò i suoi avi, progenitori anche di molti dei colleghi presenti. Ennis riattiva l’audio e ascolta un reporter che parla di: – Terrestri, sono gli ultimi, se ne vanno. Sul pianeta restano solo gli impianti. La causa è il Sole di questo sistema di dieci pianeti: ormai è troppo potente, troppo caldo, così gli umani si sono trasferiti su Galbhi 16 lasciando qui unicamente le centrali di accumulo energia solare. Energia che poi spediscono con gli accumulatori Rubbia su Galbhi 16.

La notizia lascia Ennis indifferente, la Terra è talmente lontana. In verità tutto è lontano e queste vicende di esseri viventi sparsi nell’infinito non sono altro che curiosità, passatempi. Anche il tempo è talmente… lontano? Impercorribile. Un’altra notizia giunge all’audio di Ennis, ma forse non è una notizia, quello che parla sembra un politicante invasato: “La fuga di gas proteico ha provocato la morte per indigestione degli anziani membri del circolo ex combattenti della guerra lunare ferghiana. Gente sopravvissuta ai rettili di quel maledetto satellite ha così trovato la morte per un inspiegabile guasto alle tubature bioenergetiche! Roba da non credere. E sapete chi erano gli assistenti sanitari in quel circolo? Degli umani… sostituiti recentemente dai marziani del pianeta Marzin. Ecco dunque la prova! Chi ancora potrà dubitare che i marziani portino disgrazia? Bisogna eliminarli, fare pulizia, spazzare via questi menagramo interplanetari! Lo sostengo da sempre, e voi amici sostenetemi in questa battaglia, fatelo concretamente inviandomi il sostegno economico che...”.

Ennis tacita il chip d’ascolto. Meglio lasciar perdere le notizie.

Al tavolo, nel frattempo, il colloquio si è fatto amabile: – Ma allora non sei così sprovveduto, ho sopravvalutato la tua ignoranza.

– Diciamo che hai sottovalutato le mie conoscenze.

– Sei uno che si tiene informato.

– Non mi perdo un notiziario. Seguo sempre le news del canale TR359.

– Anch’io! Ieri hanno detto che su Berdin sono andate perdute tutte le coltivazioni di frutti Golpos.

– Mai assaggiati.

– I Golpos si possono mangiare solo su Berdin, al di fuori di quella atmosfera si dilatano e diventano grossi come asteroidi. Nel sistema di Berdin ci sono sedici asteroidi Golpos: una nave esplorativa ferghiana, la prima giunta sul pianeta, aveva a bordo sedici frutti quando ripartì.

– Vuoi dire che si sono dilatati e hanno distrutto la nave ferghiana che li conteneva?

– Già, però adesso gli asteroidi sono mete turistiche. Viverci è una pacchia, se ti accontenti di mangiare solo Golpos. Quando hai fame dai un morso all’asteroide!

Ennis ora vorrebbe tornare al lavoro ma al suo tavolo è giunto un collega di sesso femminile. È Lis, che nei momenti di pausa legge libri, libri cartacei. Gli si siede di fronte, posando esausta una decina di volumi impilati.

Lei sbuffa per la fatica compiuta, poi gli sorride. Anche lui accenna un quasi sorriso, forse. Forse la saluta. Ha mosso le labbra, questo sì. Per risolvere la problematica labiale dice qualcosa: – Libri…quelli sono libri cartacei.

Lei nuovamente sorride, e annuisce: – Ne stampano ancora, sai, su lipan, su carta terrestre e sui rotoli sorfici.

– Carta terrestre? – Ennis pare davvero interessato. Ma non lo è.

– Certo, carta terrestre, roba di lusso, artigianale, come le nostre molecole terapeutiche.

Ennis conferma pronunciando lo slogan della loro Società di produzione: – Benessere per benestanti. – Le loro molecole terapeutiche artigianali sono un lusso. Come i libri.

La donna prende il primo libro in alto, lo posa con cura e ne osserva la copertina. Ennis nota il titolo scritto in caratteri tellici: – Letteratura tellica, riesci a leggerla?

– Non è così noiosa come dicono.

– No, certo, volevo dire – Ennis è stato frainteso – tu conosci i caratteri tellici, li sai decifrare. Io no.

– È un peccato, questo autore narra vicende antiche del popolo dei cicloli, storie di buoni sentimenti e amori intersomatici.

– Bello.

Ennis non sa che altro dirle, la osserva. Lis è umanoide ma il suo volto pare comunque inespressivo quando non sorride. È galfiana e i galfiani sono chiamati facce di cera.