– Certo, su Primis era fuoriuscito metano dai vulcani, ve lo ricordate? – Primis? Mai sentito nominare. – Quanto sei ignorante!
– Non offendere!
– È un dato di fatto. Sei ignorante come una pianta: vivi senza sapere cosa succede nell’universo.
Ennis ferma la posata a mezz’aria, quelle ultime frasi lo hanno colpito: osserva il boccone di megasoia e pensa all’ignoranza delle piante, e a quella dei coltivatori delle stesse.
Al tavolo accanto sghignazzano allegri, l’ignorante non si è dunque offeso, ride pure lui e chiede: – Sono quindi morti tutti intossicati, su Primis?
– Certo che sì, lo chiamavano il pianeta dei vivi morenti. Però qualcuno si è salvato. Due navi di sopravvissuti hanno lasciato Primis: una con il governatore dell’isola Blin e l’altra con un paio di ricche famiglie della città sacra di Sijio.
– E si sono salvati?
– Triste destino il loro, sono vivi ma sono finiti su un’orbita di Solvo.
– Poveracci…
– Dalle orbite di Solvo non si esce più. Gireranno in eterno attorno a quel pianeta.
– Non sono ancora morti di fame?
– Quelli di Primis sono fotosintetici, non hanno come noi la necessità di mangiare. E campano migliaia di decadi. Capisci il loro atroce destino? La luce dei due soli di quel sistema li terrà in vita su quelle astronavi per sempre, di generazione in generazione.
– Poveracci...
Pausa pensante. Nel breve silenzio le bocche masticano. Poi si cambia argomento:
– Avete sentito? – È qualcuno che parla con la bocca piena. – Brutte notizie da Altaro.
– Non conosco altariani.
– Nessuno li conosce, sono inconoscibili.
– Ah…
– Sono invisibili ai nostri occhi, però comunicano sulle onde beta-B, quindi riescono ad accedere alla rete internet del pianeta Blindo.
– Proprio così, sappiamo che gli altariani esistono perchè ce lo dicono loro, ma relativamente al nostro contesto esistenziale non esistono.
– Come i Grogh del pianeta Slipo.
– Oppure le entità sotterranee di Proxima 12.
– Certo, ma... quali brutte notizie giungono da Altaro?
– Un leader fanatico li ha convertiti quasi tutti alla sua religione fattista.
– Merda! Io questi tizzi che convertono le masse li…li arresterei!
– Come li arresti? Non possiamo fare niente: Altaro è oltre la sesta cintura, galassia 13. Ne abbiamo notizie grazie al teletrasporto-dati, ma più di questo…
– Lo so, c’è comunicazione ma non ci sarà mai contatto fisico.
– Il teletrasporto-dati comunque non è istantaneo, impiega del tempo e non sappiamo quanto. Loro inviano continuamente ma noi possiamo solo ricevere, quindi non sappiamo di quanto siamo in ritardo sulla loro storia.
– Interessante.
– Si fa per dire.
– Cosa?
– Chi?
– Mi passi il sale?
Il pasto è terminato, sui tavoli ora non ci sono più cibi, ma schermi orizzontali: è il momento delle diversioni anche se al tavolo alle spalle di Ennis nessuno si distrae con giochi o letture nozionistiche, su tutti gli schermi scorrono i notiziari con le infinite notizie dall’infinito. Ogni collega ascolta un canale “allnews” con audio personalizzato grazie al chip inserito nella propria corteccia celebrale.
Anche Ennis osserva un notiziario, osserva soltanto, non attiva il proprio chip audio, trova inutile informarsi. Lui non necessita di argomenti di conversazione. Lui è un noto asociale taciturno.
– C’è stata una rivolta – annuncia qualcuno.
– Dove?
– Ne parlano sul canale Plosia 6.
– Che dicono?
– Una rivolta dei molluschi operai del pianeta minerario Delfus 12, stanno intervistando un comandante dei vigilanti.
Ennis sente questi commenti e attiva, solo per curiosità, l’audio del canale Plosia 6.
Un tizio, un truce militare, sta raccontando: “Comandavo una squadra di sorveglianza. Sapete bene che sui pianeti del sistema Delfus non è possibile utilizzare mezzi motorizzati o a propulsore quantico, questo a causa della fragilità molecolare dell’aura permanente, quindi la mia squadra si spostava su mongolfiera. Per farla breve, dopo uno scontro coi lavoratori ribelli fummo costretti alla fuga, ma il volo di ritorno alla base fu tragico: la mongolfiera perdeva quota. Io ero il comandante, quindi presi la decisione: gettai come zavorra tutti i feriti. Ma non bastò. Decisi di gettare qualcun altro. Feci una cernita e i soldati meno in gamba vennero sacrificati. Decisi tutto io. A me l’onere a loro l’onore, a imperitura memoria”.
Ennis disattiva il chip. I colleghi commentano: – Chiaro che quei molluschi ribelli scansafatiche vanno eliminati e sostituiti con altri freschi di allevamento.
– Eliminati? È questa per te la soluzione?
– Certo, è quello che ci insegna la storia.
– Che storia?
– La storia del pianeta Chol, se hai fatto le scuole minime dovresti conoscerla.
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