Tartarughe divine (Small Gods, 1992) è il tredicesimo titolo della serie Mondo Disco. Considerato il capolavoro di Terry Pratchett, si tratta di un romanzo unico e divertente, che è anche una dissacrante, amara satira contro i totalitarismi di ogni genere. È un romanzo che i lettori hanno atteso a lungo: sono passati quasi vent’anni dalla sua pubblicazione e non possiamo che ringraziare Salani che finalmente lo ha tradotto.

Sebbene in libreria si trovino nel settore fantasy, i romanzi di Pratchett possono essere considerati fuori da ogni genere, sono i "romanzi di Terry Pratchett" e basta. E vantano un non invidiabile record: sono i più rubati nelle librerie e biblioteche della Gran Bretagna. Di Tartarughe divine, il quotidiano inglese The Times ha scritto: "Pratchett, tra scherzi e divertimento, dice molte verità sulle atrocità compiute in nome della religione".

È noto che su Mondo Disco le varie religioni sono politeiste, tranne nella regione di Omnia, dove si adora un solo dio: Om. Chi non crede viene ucciso. Da tempo però gli abitanti hanno perso la fede, vanno alle funzioni religiose solo per abitudine e la terribile Quisizione ha molto da fare.

Accade che un giorno il dio Om si trovi imprigionato nel corpo di una tartaruga. Senza la fede e l’adorazione dei suoi fedeli è quasi senza potere. Solo un fedele crede ancora in lui: è il monaco Brutha, a cui il dio si rivolge con conseguenze inimmaginabili. Brutha è una persona semplice, non sa ne leggere ne scrivere, sa solo coltivare meloni, ha pochi desideri e non vuole essere il Prescelto del dio Om.

Om è un piccolo dio ma è molto autoritario e Brutha dovrà fare, a modo suo, quello che il dio gli ordina, cioè salvare il mondo. Il lettore non seguirà solo le imprese di Brutha, ma anche il percorso di miglioramento del dio Om che da egoista, vanitoso e disinteressato al genere umano, inizierà ad apprezzare gli uomini e, dopo aver riacquistato il suo potere, affronterà gli altri dei del pantheon per scongiurare una guerra.

Un brano dal testo. La zappa cadde con un tonfo sul suolo arso. Brutha si girò di scatto. C'erano le api, l'aquila e, all'estremità del giardino, il vecchio Fratello Lu-Tze che smuoveva il letame con aria sognante. Le ruote di preghiera giravano rassicuranti lungo le mura.

Fece il gesto con cui il Profeta Ishkible aveva scacciato gli spiriti.

"Dietro di me, demone" mormorò.

"Io sono dietro di te".

Brutha si girò di nuovo, lentamente. Il giardino era sempre vuoto.

Scappò.

L’autore. Tradotto in trentasette paesi, Terry Pratchett è uno degli scrittori più letti del mondo. Non si contano più i premi e i riconoscimenti che gli hanno conferito. Tra gli altri: la Carnegie Medal, l’investitura a Cavaliere per i servizi alla causa della letteratura, quattro lauree honoris causa, la nomina di Ufficiale dell’Impero Britannico per meriti letterari. Votato secondo più grande scrittore vivente del Regno Unito dopo J. K. Rowling, ha venduto più di settanta milioni di copie, e i suoi libri sono i più rubati in assoluto nelle biblioteche della Gran Bretagna.

La quarta di copertina. Brutha è il Prescelto. Il suo dio gli ha parlato, sebbene, ehm, sotto forma di tartaruga. Brutha è un ragazzo semplice. Non sa leggere. Non sa scrivere. È bravino a coltivare i meloni. E i suoi desideri sono pochi e ragionevoli. Vuole rovesciare una tentacolare Chiesa corrotta. Vuole evitare un’orribile e sanguinosa guerra santa. Vuole fermare la persecuzione di un filosofo che ha avuto il coraggio di suggerire che, contrariamente al dogma della Chiesa, Mondo Disco fluttua veramente nello spazio sul dorso di una gigantesca tartaruga. Lui vuole la pace, la giustizia e l’amore fraterno. Lui vuole che la Quisizione smetta di torturarlo adesso, per favore. Ma soprattutto ciò che vuole davvero, più di ogni altra cosa, è che il suo dio elegga un altro Prescelto...

Terry Pratchett, Tartarughe divine (Small Gods, 1992)

Traduzione Valentina Daniele, Salani, pagg. 346, euro 16,00