Dopo circa un anno arriva nelle librerie un sequel molto atteso dai lettori di fantascienza, si tratta di Metro 2034 dello scrittore russo Dmitry Glukhovsky. Il precedente romanzo è il famoso Metro 2033. Metro 2034 ha venduto nei primi sei mesi di uscita piú di trecentomila copie, attestandosi tra i migliori romanzi russi del periodo e, come il suo predecessore, ha avuto una doppia pubblicazione, cartacea e online, letta gratuitamente da oltre un milione di internauti.
L'ambientazione è ancora una Mosca distrutta dall'olocausto nucleare, dove l'unica possibilità di salvezza è nei labirinti sotterranei della metropolitana dove i superstiti tentano di sopravvivere, combattendo e spesso morendo per qualche metro di galleria in più. In Metro 2033 scopriamo che c’è stato un disastro nucleare che ha coinvolto tutto il mondo rendendo inabitabile la superficie, dove l’uomo è stato sostituito da altre forme di vita e mutazioni dovute alle radiazioni. In pratica l’uomo ha chiuso il suo ciclo sulla superficie ma caparbiamente cerca di sopravvivere sotto terra.
Siamo nell’anno 2033. I sopravvissuti hanno occupato la gigantesca rete della metropolitana e in ogni stazione si è creato uno stato a sé con le leggi e le religioni in un mondo che ha dimenticato i sogni di un futuro migliore. Si vive alla giornata. Inoltre avanza un nuovo pericolo.
Artyom è un ragazzo di appena vent'anni che vive nella Metropolitana di Mosca nella stazione di VDNKh, che una volta era la più bella e più grande, ora è forse la più sicura. La stazione è tutto il suo mondo, non conosce altro se non per sentito dire e conduce una vita sicura accanto al suo patrigno. Anche se Artyom è al corrente dei pericoli mortali presenti nelle gallerie, è attratto inesorabilmente dall'ignoto. E così non esita a lungo, quando gli viene offerta la possibilità di lasciare la sua stazione d'origine. Questo è l'inizio di un viaggio fantastico, irto di pericoli, attraverso l'immensa Metropolitana di Mosca: un viaggio che deciderà le sorti dell'intera umanità.
In Metro 2034 la storia continua un anno dopo quanto narrato nel precedente romanzo, nel momento in cui la stazione Tulskaya, l’avamposto umano più esposto alla superficie, non risponde più. Potrebbe essere stata conquistata dai mostri. Se ciò fosse vero, la stazione Sevastopolskaya, la più importante comunità sopravvissuta alla guerra, sarebbe senza rifornimenti e senza munizioni. Il che significherebbe praticamente la fine. Nel romanzo troviamo i protagonisti del precedente e c’è anche una new entry: Sasha.
L’autore. Dmitry Glukhovsky, nato nel 1979 a Mosca, ha studiato relazioni internazionali a Gerusalemme e ha lavorato come giornalista televisivo e radiofonico per emittenti come Russia Today e Deutsche Welle. Il suo romanzo di debutto, Metro 2033, è diventato presto un bestseller.
Ecco cosa racconta l’autore in merito al successo del suo romanzo: "Nel 2002 il libro venne rifiutato da dieci editori diversi (l’autore all’epoca aveva ventitré anni), allora l'ho pubblico online a puntate. Ed è diventato un romanzo interattivo, scaricato da due milioni di persone e arricchito dai suggerimenti dei lettori. Un libro 'open source', modificato e migliorato come un software".
Nel 2007 ha ricevuto il premio Encouragement Award dell'European Science Fiction Society nella prestigiosa cornice dell'Eurocon di Copenaghen. Oltre la sua lingua, il russo, Glukhovsky parla correntemente inglese, francese, tedesco ed ebraico. Dmitry Glukhovsky è considerato uno degli esponenti più importanti della letteratura russa contemporanea. Vive a Mosca.
La quarta di copertina. Un anno dopo la conclusione dei fatti raccontati nel primo capitolo di Metro, la narrazione riprende dalla stazione Sevastopolskaya della Metropolitana di Mosca.
Dopo vent'anni dall'inizio della guerra, il mondo in superficie resta completamente ostile all'homo sapiens. I cittadini della Sevastopolskaya hanno trasformato la stazione in una piccola fortezza per sopravvivere alle infinite ondate di mostri provenienti dalla vicina stazione Chertanovskaya.
Considerano la loro casa come una specie di Sparta, addestrando i loro guerrieri cosí bene da essere temuti dal resto della metropolitana.
In piú, gli ingegneri della Sevastopolskaya sono riusciti a costruire numerose stazioni idroelettriche in grado di utilizzare le correnti sotterranee, rendendole un'inestimabile scorta di elettricitá per Ganza e il resto della metropolitana moscovita.
Tutto sembra procedere per il verso giusto, ma c'é un problema fatale che neanche i coraggiosi abitanti di Sevastopolskaya possono risolvere: la distanza dal centro.
Dmitry Glukhovsky, Metro 2034
Traduzione Laura Lancini, Multiplayer.it Edizioni, pagg. 456, euro 19,00
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