Il quarto capitolo della saga di I Pirati dei Caraibi, proposto in 3D e, al tempo stesso, slegato dalla prima trilogia sul piano strettamente narrativo, appare mostrare un po' la corda della stanchezza produttiva.
Una pellicola che sembra più il prodotto dell'effetto di una spinta commerciale, che un progetto fortemente sentito da tutti coloro che vi hanno partecipato a diverso titolo.
Per quanto piacevole e tutto sommato divertente, il film sembra non avere il respiro e l'orizzonte narrativo dei capitoli precedenti, soffrendo per la regia più ammanierata che spettacolare di Rob Marshall e per una significativa dose decisamente inferiore di humour, sensualità ed ironia.
Proposto anche in 3D con una tecnologia tridimensionale che sembra aggiungere molto poco a quanto visto fino ad oggi in termini di spettacolarità e coinvolgimento nella trama, Oltre i confini del Mare racconta la storia dell'impegno di Jack Sparrow nella ricerca della fonte dell'eterna giovinezza.
Incontrando una vecchia fiamma che aveva abbandonato, il simpatico pirata sfugge all'impiccagione a Londra e si imbarca con la donna che scopre, però, essere la figlia del crudele pirata Barbanera.
Sulle tracce della fonte dell'eterna giovinezza, non c'è solo la nave inglese, ma anche un bastimento spagnolo entrato in possesso del diario del navigatore Ponche de Leon che aveva individuato per primo la fontana della vita eterna.
Mentre il personaggio interpretato da Johnny Depp mantiene inalterato il suo grande fascino, sebbene limitato espressivamente da una sceneggiatura non eccellente, quello che lo circonda non funziona come potrebbe e, forse, perfino come dovrebbe.
Geoffrey Rush è, come al solito, bravissimo nel rendere il Capitano Barbossa in maniera epidermicamente simpatica, mentre Penelope Cruz e Ian McShane si limitano a un'interpretazione di facciata di personaggi certamente meno intriganti rispetto ad altri conosciuti in passato.
Questo non significa che Oltre i confini del Mare non sia un'avventura degna della tradizione dei Pirati dei Caraibi, ma - certo - la palpabile mancanza di originalità e freschezza che domina il film, suscita qualche lecita perplessità tutt'altro che iettatoria nel possibile prosieguo di una saga che oltre a personaggi interessanti hanno giustamente bisogno anche di storie e situazioni alla loro altezza.
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