Dopo la meteora rappresentata da questa serie TV, la storia di Wonder Woman declina paurosamente. Nel 1987 si riprende la pubblicazione dei fumetti del personaggio con un discreto successo e una buona qualità di base delle storie, ma la situazione peggiora negli anni '90 fino ad arrivare ai giorni nostri. Nel 21° secolo Wonder Woman sta attraversando una nuova rinascita. Prima Joss Whedon, ideatore di Buffy-The Vampire Slayer, ha lavorato alla produzione di un film su di lei, che purtroppo non è andato in porto. Poi è stato realizzato un film d'animazione assolutamente fantastico nel 2009, diretto da Lauren Montgomery con attori che hanno prestato le loro voci quali Keri Russell (Wonder Woman), Nathan Fillion (Steve Trevor) e Alfred Molina (Ares). Il film, dal semplice titolo di Wonder Woman, presenta delle idee molto moderne sulle donne nei film d'azione e di sicuro l'eroina amazzone non si lascia spaventare da niente.
Ora, invece, David E.cKelley sta lavorando al pilot di una nuova serie che dovrebbe andare in onda presumibilmente nell'autunno 2011. Questi nuovi tentativi di cavalcare l'onda dei supereroi mostrano che comunque c'è ancora interesse in Wonder Woman e che l'eroina può essere ancora attuale. Il problema sta nel fatto che il cinema non è ancora pronto per una donna protagonista di un film di supereroi.
Certamente negli ultimi anni abbiamo visto nuove eroine di film d'azione, come Wanted, Salt, e giovani lolite a cui è stato permesso impugnare un'arma e uccidere, come Kick-Ass e il prossimo Hannah, ma non ci sono stati veri e propri successi. Gli uomini hanno Batman, Iron Man, Thor, Green Lantern, tutti film di successo già usciti o che stanno per uscire, mentre le supereroine donne protagoniste di un proprio film di successo non ce ne sono state. Possiamo certamente pensare a Catwoman nella versione del 2004 con Halle Berry e a Elektra del 2005 con Jennifer Garner, film di poco successo che non hanno lasciato alcuna impressione nel pubblico se non uno sbadiglio di noia, niente a che vedere con il Batman di Christopher Nolan per esempio.
Quindi il cinema non è in grado di raccontare storie al femminile, ma la televisione lavora su un livello completamento diverso. Abbiamo iniziato negli anni Novanta con X-Files e Dana Scully, poi siamo passati a Xena, a Buffy, ultimamente abbiamo la splendida Anna Torv che ci delizia con la sua bravura nell'interpretare l'Agente della divisione Fringe Olivia Dunham. La televisione ha certamente visto fallire delle serie televisive centrate tutte su storie di donne, basti pensare a Birds of Prey, Witchblade, Dark Angel, ma il pubblico sa benissimo che queste serie non sono state chiuse perché nessuno guardava storie di donne ma semplicemente perché le storie raccontate erano di pessima qualità, malgrado le ottime premesse. Il pubblico televisivo quindi è più disponibile di quello cinematografico ad accettare le donne come protagoniste. La nuova serie di Wonder Woman di David E. Kelley quindi ha molte più probabilità di avere successo di quanto non ne avrebbe avute il film di Joss Whedon.
Il personaggio secondo la nuova serie è stato un po' aggiornato, non è più una semplice segretaria/assistente ma una dirigente d'azienda, una CEO con la doppia vita. Inoltre sono stati mantenuti gli elementi classici del fumetto, i braccialetti, la corona-boomerang, il lazo e l'aereo invisibile. Vedremo poi se oltre alla forza delle Amazzoni avrà anche altri poteri. L'unica critica che possiamo fare è che la scelta dell'attrice, la quasi sconosciuta Adrienne Palicki, e del costume, un po' troppo dominatrice in latex, non hanno avuto l'approvazione dei fan, ma per giudicare dovremo aspettare l'autunno con la messa in onda della serie. Una cosa è certa, comunque, i produttori della serie dovranno faticare molto per superare la vecchia serie ormai mitizzata dai fan.
Il personaggio di Wonder Woman si è rivelato nel corso dei decenni sempre attuale ed è stato in grado di adattarsi alle nuove circostanze e ai nuovi gusti del pubblico, ma la cosa più importante è che l'ideale femminista è ancora vivo in lei e sfortunatamente ancora attuale. Vedremo se la nuova versione televisiva riuscirà a rompere il soffitto di cristallo, non basta passare da segretaria a CEO per essere una donna moderna libera e indipendente, ci vuole ben altro, anche perché come abbiamo visto, il nuovo costume la pone un po' troppo come oggetto sessuale.
BIBLIOGRAFIA
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http://www.wonderwoman-online.com/articles/starforce.html, aprile 2011.
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