Viene dalla California il breve ma intenso Bartholomew's Song. Due studenti dell'università di San Diego, Destin Cretton e Lowell Frank, realizzano con pochi mezzi e un budget minimo (poco meno di tremila dollari) un corto ispirato ai più grandi classici della fantascienza distopica, 1984 di George Orwell in testa.

In un futuro dove tutti si chiameranno Bartolomeo e ci si distinguerà solo dal numero riportato sulla tuta di lavoro, l'uomo è stato ridotto a ingranaggio all'interno di una catena di montaggio. Estetica, ritmo, silenzi, fotografia: tutto in questo corto cospira a creare fin dal primo fotogramma un'atmosfera alienante, scandita da tempi freddamente matematici. Per questo, pur non essendo una novità (è uscito nel 2006), Bartholomew's Song vale la pena di essere visto.

Per la cronaca, gli attori sono tutti dilettanti e non hanno più partecipato ad alcun altro progetto, mentre i due studenti hanno poi virato verso una produzione all'insegna di un maggior realismo. Cretton nel 2008 ha girato Short Term 12 sul tema della violenza sui bambini e ha vinto il premio per i corti al Sundance Film Festival, Frank nel 2010 ha invece firmato Day Labor sul tema dell'integrazione e del lavoro.