I mutanti nel mondo del fumetto creano business, incassi e fanno sempre successo: basta inserire una "X" sul titolo di una testata o promettere l’apparizione di Wolverine per raddoppiarne le vendite. Non sempre però, sul grande schermo, i mutanti sono stati sfruttati a dovere soprattutto quando si parla di uno dei loro punti di forza: le meccaniche di gruppo stile telenovela tipiche degli X-Men, molto difficili da rendere in un tempo più ristretto come quello di una sola proiezione. Per rilanciare e dare spessore ai mutanti in campo cinematografico occorreva un’idea innovativa che si slegasse da un retroterra di storie così spesso e così interallacciato da risultare più un intralcio che un vantaggio, mantenendo allo stesso tempo un solido aggancio con l’iconografia mutante tanto amata dal pubblico.
Prendendo spunto da un’idea di Jeff Parker lanciata sul fumetto X-Men: First Class, che narrava (in una specie di prequel) le storie sconosciute dei primi mutanti riuniti da
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