Molti shoot sono comunque di stampo catastrofistico e il legame con film apocalittici, primo fra tutti Indipendece Day, è stato riconosciuto dallo stesso regista. L’intento di dare un look cronachistico alle riprese, quasi da reportage, ha spinto Liebesman a utilizzare telecamere a mano per quasi tutto il film. Per le stesse ragioni, il cast che interpreta il battaglione di soldati ha passato tre settimane di addestramento in un boot camp dei Marines con l’intento di imparare le tecniche e i movimenti di combattimento urbano. Senza contare che alcuni degli istruttori militari hanno poi seguito le riprese sul set, cercando di seguire fino all’ultimo gli attori nel clima da battaglia urbana che il regista intendeva ricreare.Come protagonista assoluto troviamo Aaron Eckhart, nelle vesti del sergente Michael Nantz. L’eclettismo di Eckhart, che passa con grande professionalità dalla commedia (Qualcosa di speciale, 2009) al dramma (Il cavaliere oscuro, 2008 – The rum diary, 2010), fornisce al film un ruolo solido e carismatico (forse l’unico…). Accanto a Eckhard si muove Michelle Rodriguez, anch’essa nella parte di un sergente del commando. La sempre grintosa e dinamica Rodriguez, reduce dalle movimentate interpretazioni nella seconda serie di Lost, ben si adatta al ruolo militare che ne sottolinea la sua grintosa mascolinità. A chiudere il circolo dei protagonisti c’è poi Ramon Rodriguez, che con il grado di Tenente comanda formalmente il gruppo di marines. Dopo le interpretazioni in Trasformers. La vendetta del caduto (2009), e il drammatico Pelham 1,2,3 di Tony Scoot (2009), torna alla fantascienza con World Invasion senza tuttavia che la sua interpretazione incida granché nell’economia del film.Bridget Moynahan, infine, reduce dalla commedia Ramona e Beezus (2009) di Elizabeth Allen, interpreta Michelle, una madre che in pratica è la protagonista del gruppo di civili che il commando sta cercando di portare in salvo.
A ingrossare il cast c’è poi un nutrito gruppo di comprimari fra soldati e civili.
Le riprese sono durate quasi un anno e sono state fatte principalmente in Louisiana. Altri shoot sono stati presi presso la grande base Marines di Prendleton vicino a Los Angeles e ovviamente nella metropoli stessa.
Dopo la grande delusione di Skyline, attendiamo con ansia di verificare se World Invasion sia invece all’altezza del budget impiegato. Dalla visione dei trailer sembrerebbe di sì: gli effetti speciali sono di ottima fattura e anche il live-action dei combattimenti appare intrigante e dinamico. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che il regista Liebensman sembra puntare sostenendo che gli sforzi della produzione si sono concentrati nel far apparire i presupposti della storia come qualcosa che funziona, nonostante il genere fantascientifico.
Insomma, si è puntato a dare un certo realismo alle riprese sull’onda di un filone aperto dal bel lavoro di Neill Blomkamp, District 9, e che ha spostato l’attenzione e quindi la visione e lo sguardo della Macchina da Presa su aspetti più strettamente legati alla realtà degli ambienti e delle situazioni. Una tendenza che ha portato ad avere riprese ricche di una crescente dinamicità ma che tuttavia, fa già storcere la bocca a molti - me compreso - che non sopportano di veder ballare la telecamera per centoventi minuti senza che ci sia un reale bisogno di utilizzare sempre questo modo di riprendere l’azione. D’altra parte, l’approccio registico e in generale l’uso sapiente della cinepresa è la cifra qualitativa di un regista e talvolta anche la fortuna di un intero film.
Attendiamo quindi l’uscita di World Invasion nelle sale italiane, dal 22 Aprile, e saremo in grado di dare un giudizio più completo e ponderato al lavoro di Liebensman.
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