Quit
Mi sono fatto portare la colazione in camera da un inserviente.
Il caffè caraibico è diverso da quello russo, ma non mi dispiace per niente.
Come ogni mattina ho chiesto anche un quotidiano di interesse internazionale. È inusuale per me leggere le notizie su carta, ma finché resterò qui non mi collegherò ad alcun terminale.
In realtà, se lo volessi potrei rimanere su quest’isola per sempre: nel corso della mia carriera ho guadagnato abbastanza da permettermi di ritirarmi a condurre una vita agiata ovunque lo voglia.
Anche l’ultima operazione si è rivelata molto proficua: ancora una volta l’ho fatta franca con i servizi segreti e ho riscosso quanto mi spettava senza contrattempi.
Non ho la più pallida idea di quanto siano andati vicini a prendermi, e del resto è meglio non pensarci. A ogni transazione potrei finire nella loro rete di controllo e allora dovrei definitivamente chiuderla con gli affari. Nulla di nuovo, sono i rischi del mestiere e io non ho ancora intenzione di dedicarmi al giardinaggio e al bricolage.
Sfoglio il giornale masticando delle specialità esotiche a base di frutta. Un articolo calamita la mia attenzione: in un attimo tutto diventa chiaro e logico.
Sono spiazzato: con tutta la fantasia di cui dispongo non avrei mai immaginato una cosa del genere.
Un leggero mugolio proveniente dal letto mi distoglie dalla lettura.
– Buongiorno – dice Dalma, stropicciandosi un occhio con la mano.
– Buongiorno. Dormito bene?
Lei annuisce. – Tu? Sei sveglio da molto?
– Da un’ora. Giusto il tempo per dare un’occhiata al giornale.
Dalma si alza a sedere. Un lembo di lenzuolo le scivola scoprendo un seno.
– Dove mi porti oggi? – chiede.
Chiudo il giornale, accantonando la notizia che mi aveva assorbito.
– Da nessuna parte – rispondo. – Questo pomeriggio devo prendere l’aereo per tornare a casa.
– Ah. Ti rivedrò?
Mi alzo e vado verso la porta.
– Sì, ci rivedremo.
Dalma allarga il sorriso indulgente di chi sa di aver sentito una bugia.
Non mi sono trovato male con lei, ma sono un fuorilegge che ha causato la perdita di molti milioni di dollari a strutture statali e a compagnie private. Tornare più volte nello stesso luogo e allacciare un qualsiasi tipo di rapporto con qualcuno sarebbero delle ingenuità imperdonabili che potrei pagare a caro prezzo.
– Ti faccio portare la colazione a letto – dico, poi esco.
Sul tavolino al quale ero seduto le ho lasciato un generoso compenso, il giusto premio per la sua gradevole compagnia di questi giorni. I soldi non sono un problema.
Faccio quattro passi in riva al mare, gli ultimi prima di partire per Mosca.
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