Autore molto prolifico negli Anni ottanta, quando i suoi racconti riempivano le pagine di tutte le riviste amatoriali allora in circolazione, Donato Altomare da diversi anni non compariva più nei sommari delle riviste di fantascienza; con l'eccezione di un ottimo racconto ripescato per la rubrica Quando le radici proprio su uno degli ultimi numeri di Delos (www.delos.fantascienza.com/delos66/popolo.html).
Probabilmente il bravo autore di Molfetta stava raccogliendo le forze per il grande assalto al premio Urania; assalto che ha raccolto il migliore degli esiti. Infatti dopo la riunione dei membri della giuria, avvenuta il 2 luglio, il romanzo di Altomare, dal titolo Mater maxima, una storia in cui sognatori telepatici si sfidano in un regolare campionato, legato da misteriosi intrighi alla sorte di una stazione spaziale, è risultato vincitore.
La giuria, composta dal curatore di Urania Giuseppe Lippi e da Vittorio Curtoni, Valerio Evangelisti, Marco Passarello, Silvia Castoldi, Marzio Tosello e Riccardo Valla, ha anche voluto riconoscere i meriti di altri tre romanzi: Senza un Cemento di Sangue di Anna Dal Dan, una cupissima storia di terrorismo e repressione in un impero galattico, Nelle Nebbie del Tempo di Lanfranco Fabriani, storia di viaggi nel tempo tra gli intrighi della burocrazia ministeriale italiana, e Crollo Nervoso di Umberto Rossi, romanzo dagli accenti dickiani in cui si esplorano varie storie alternative dell'Italia recente. Gli altri due romanzi finalisti erano Il torneo di Giorgio Scarlatti e Energia interna di Vincenzo Spasaro.
Il romanzo vincitore sarà pubblicato su Urania n. 1426 che uscirà il primo novembre di quest'anno.
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