L’organismo sociale, quello individuale, la loro evoluzione, il modo in cui essa si intreccia con la tecnologia. Temi giganteschi. Fantastici. Che non a caso rappresentano il cuore stesso della fantascienza: riflessione libera e giocosa (ma non per questo non seria) sull’uomo e il suo futuro.
Il nuovo romanzo di Nancy Kress, una delle più quotate – e premiate – autrici americane della leva di scrittori di fantascienza che si avvia verso la maturità, contiene tutto questo e anche qualcosa di più
Perché Atto primo, edito da Delos Books, in arrivo negli scaffali delle librerie italiane tra una decina di giorni e già in vendita sul Delos Store con il 30% di sconto promozionale, racchiude all’interno di un perfetto meccanismo narrativo una molto interessante idea sulla solidarietà e sulla femminilità quali possibili motori dell’evoluzione.
“Hypotesis non fingo” diceva Newton. Di ipotesi, invece la Kress ne immagina più di una.
Immagina anzitutto che un’organizzazione segreta e terroristica abbia trovato il modo, tramite modifiche selettive sugli embrioni femminili, di creare donne con uno straordinario superpotere: leggere perfettamente le intenzioni altrui. Questo non avviene però per telepatia: l’intuizione del pensiero degli altri nasce in loro come risultante di una sorta di empatia olistica, una capacità di leggere attraverso i micro comportamenti.
Immagina poi che l’organizzazione abbia trovato il modo di accrescere la capacità ricettiva di una sostanza – la oxitorina – che accresce a dismisura l’innato senso di protezione
verso il debole, con risultati davvero imponenti.
Infine immagina anche che tutto questo si leghi alla vicenda di un manager nano e di una attrice una volta famosa. Come la loro storia si leghi al bioterrorismo e alle manipolazioni genetiche è tutto da scoprire, grazie ad un intreccio fulminante che ha procurato a Atto primo la nomination per la finale del premio Hugo 2010.
Nancy Kress, Atto primo (Act One, 2009), Odissea Fantascienza, Delos Books, pagg. 108, Euro 10.
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