Io, robot (I, Robot, 1950) di Isaac Asimov
La prima antologia di racconti sui robot positronici, seguita da “Il secondo libro dei robot” (poi raccolte insieme in Tutti i miei robot). Creature versatili, inoffensive, rette dalle inesorabili Tre Leggi, che però nascondono sempre una trappola… o il baluginio di una coscienza umana?
Cristalli sognanti (The Dreaming Jewels, 1950) di Theodore Sturgeon
Capolavoro di un autore di insperata poeticità, contrappone alle violente azioni degli uomini l’insondabile e salvifico potere dei cristalli, creature aliene fossilizzate nei loro involucri che sognano di possedere il complesso arcobaleno delle passioni umane.
Cronache della Galassia (Foundation, 1951) di Isaac Asimov
Quella di Asimov è una vera e propria storia futura, raccontata grazie ad una naturalezza nella prosa e una suspense che trasuda dalle pieghe della trama. L’intera saga della Fondazione è un’opera che non dovrebbe mancare nello scaffale di ogni appassionato di fantascienza
Il giorno dei Trifidi (The Day of the Triffids, 1951) di John Wyndham
Il tema centrale del romanzo è la natura che si ribella, un tema molto caro alla fantascienza britannica degli anni cinquanta. Il disastro ecologico che è alla base del racconto risente chiaramente del clima da guerra fredda che si respirava in quegli anni, così come i Trifidi raffigurano in qualche modo la paura per la guerra nucleare, allora vera e propria spada di Damocle che pendeva sul capo del mondo.
Anni senza fine (City, 1952) di Clifford Simak
Al centro del romanzo, ma un po’ di tutta l’opera dello scrittore americano, vi è l’uomo, le sue angosce, le sue speranze, il suo chiedersi quale posto occupa nell’Universo. Con Simak siamo davanti ad una fantascienza umanistica, dove l’elemento scientifico o è assente del tutto o è molto marginale.
L'Ago di Costigan (Costigan's Needle, 1952) di Jerry Sohl
Sohl è bravo soprattutto nel tratteggiare la psicologia dei personaggi, perché il vero motore delle sue storie e dell’azione sono proprio i protagonisti. Quella di Sohl è una fantascienza sempre borderline, molto vicina al fantastico e dove comunque la scienza è un pretesto per indagare l’animo umano. Una science fiction che guarda all’uomo che davanti ad eventi più grandi di lui reagisce spesso irrazionalmente, spesso senza riflettere sulle conseguenze.
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