Il Pianeta dei Superstiti (The Sun Saboteurs,1961) di Damon Knight

In questo piccolo gioiello, Knight ribalta il classico tema dell’invasione: sono gli esseri umani ad invadere il cosmo, peccato che sono inferiori al resto delle razze aliene.

Galassia che vai (The Great Explosion, 1961) di Eric Frank Russell

In un futuro molto lontano l’Impero terrestre invia una spedizione per riprendere contatto con le sue remotissime colonie. Una spensierata e originale riproposizione dei Viaggi di Gulliver, che porta i protagonisti a sbarcare in mondi diversi e tutti a proprio modo eccentrici e distanti dai costumi della vecchia Madre Terra.

Straniero in terra straniera (Stanger in a Strange Land, 1961) di Robert Heinlein

Un marziano giunto sulla Terra ne cambierà per sempre la sua storia, trasformandosi nel Messia di una nuova religione della libertà. Il manifesto del movimento hippy, se non quasi una Bibbia (per mole e per contenuti), di uno scrittore fino ad allora noto per il suo zelante conservatorismo.

Ghiaccio-Nove (Cat's Cradle, 1963) di Kurt Vonnegut Jr.

Attraverso la lama affilata dell’ironia, Vonnegut mette in discussione la società del ventesimo secolo, in quasi tutti i suoi aspetti: la scienza, apparentemente fonte di progresso, ma spesso sinonimo di distruzione di massa; la religione, considerata niente di più che un buon metodo per nascondere la realtà alla gente; la lucida follia che sembra animare l’establishment politico-militare dei vari paesi. Bersaglio diretto resta comunque l’America, almeno quella parte del paese che non perde l’occasione per ergersi a difesa del mondo.

Universo (Orphans of the Sky, 1963) di Robert Heinlein

Dopo quasi un secolo dalla partenza dalla Terra, una nave generazionale diretta a Proxima Centauri dimentica le proprie origini e i propri scopi, fino a convincersi che l’intero universo si limiti alla grossa astronave. Straordinaria prova di speculazione fantascientifica, è la summa dell’opera di Heinlein.