Livello 7 (Level 7, 1959) di Mordecai Roschwald

Un angosciante affresco sulla sopravvivenza della razza umana dopo l’olocausto nucleare. Scritto

nella forma di diario, quest’opera è una delle più intense scritte contro l’allora corsa agli armamenti nucleari, ma anche un monito contro l’uso di esseri umani come prolungamenti di sofisticate macchine e la loro inevitabile disumanizzazione.

Fiori per Algernon (Flowers for Algernon, 1959; 1966) di Daniel Keyes

Vincitore di un premio Hugo come miglior racconto, poi trasformato in romanzo e trasposto al cinema (I due mondi di Charlie, 1968), è la straziante storia di un ritardato mentale che diventa un genio grazie a un procedimento scientifico (qualcosa di simile al sinapsificatore di Paria dei cieli di Asimov). Insuperata la maestria nello sperimentalismo stilistico.

Un cantico per Leibowitz (A Canticle for Leibowitz, 1959) di Walter M. Miller jr.

Nell’America post-atomica le vestigia del sapere vengono preservate nei nuovi ordini monacali sorti tra deserti radioattivi. Nato dalla drammatica esperienza diretta dell’autore del bombardamento del monastero di Monte Cassino, è un commovente appello affinché la barbarie umana non si ripeta più.

Le meraviglie del possibile (1959) a cura di Carlo Fruttero e Sergio Solmi

La prima antologia di fantascienza curata da un italiano che ha sdoganato il genere e reso i tanti piccoli capolavori raccolti (Brown, Sheckley, Matheson, Bradbury, Asimov, Heinlein, Simak) celebri al grande pubblico di casa nostra. Un cimelio fortunatamente spesso ristampato.

L’Uomo dell’alto Castello (The Man in the High Castle, 1961) di Philip K. Dick

L’opera presenta un classico tema dickiano: chi ci dice che la realtà che ci circonda è la vera realtà e non uno sfondo di cartapesta costruito a nostra immagine e somiglianza? Dick riscrive la storia a modo suo, spostando il confine dell’Immaginario.

Solaris (Solaris, 1961) di Stanislaw Lem

Il romanzo esplora gli spazi più profondi della coscienza, indagando sulla nostra capacità di amare, sulle nostre paure, sui sensi di colpa e i desideri, inconsci o meno, che dirigono le nostre azioni e la nostra volontà.