I pianeti, secondo le più recenti teorie, si formano nei dischi di polvere e gas che circondano le stelle giovani: gli addensamenti locali nei dischi raccolgono materiale in modo crescente finché l'attrazione gravitazionale non raggiunge valori sufficienti a comprimerli in una massa densa, che forma quello che noi chiamiamo pianeta.
Osservare i dischi protoplanetari significa anche andare indietro nel tempo e immaginare come poteva apparire il nostro Sistema Solare più di 4,6 miliardi di anni fa. Le due osservazioni, ottenute superando notevoli difficoltà tecniche, hanno aggiunto nuovi dettagli, rivelando strutture mai osservate direttamente finora. Le straordinarie immagini sono ora disponibili grazie a una nuova osservazione della camera HiCIAO del Telescopio Subaru, situato nelle Hawaii, ottenuta nell'ambito di uno studio ideato proprio a questo scopo.
La ricerca ha avuto come oggetto la stella LkCa 15, una stella giovane di pochi milioni di anni di età, situata a circa quattrocentocinquanta anni luce dalla Terra nella costellazione del Toro. Da precedenti osservazioni nello spettro infrarosso si era potuto dedurre la presenza di un ampio vuoto al centro del disco protoplanetario. Le nuove immagini mostrano una forte luce brillare dalla superficie del disco che disegna in modo chiaro il bordo di tale vuoto, così grande che potrebbe contenere l'intero sistema solare; ha una forma ellittica e non è centrato nella stella.
"La spiegazione più plausibile del gap nel disco di LkCa 15 e in particolare della sua asimmetria è che uno o più pianeti di recente formazione abbiano spazzato via il gas e le polveri dalle proprie orbite," ha detto Christian Thalmann, che è alla guida del gruppo di astronomia del Max Planck Institut. "Non siamo ancora in grado di vedere direttamente i pianeti in formazione, a causa dell'intensa luce emessa dalla stella, ma le cose potrebbero cambiare presto."
E noi attendiamo fiduciosi pronti ad osservare nuove "nursery" nella nostra galassia.
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