Non posso fare a meno di considerare i vari alfabeti cuneiformi, Lineare A, B, e tutto quanto

Se la mia teoria si concretizzasse, saremmo in presenza di un ciclo storico che si chiude, si esaurisce dopo aver percorso un giro completo di conoscenza. In ogni caso, la porta del postumanismo sembra fissata su cardini che inconsciamente richiamano le sofisticate semplicità che i primi umani avevano adottato. Un ossimoro che impegna i nostri pensieri alla ricerca di una spiegazione allo stesso tempo semplice e complessa.
Ciclicamente, la cultura umana sembra sempre riferirsi al suo passato, più o meno remoto, quasi ci stessimo muovendo in un range ben definito, in una sorta di campo di concentramento dove i più arditi sforzi di innovare riportano sempre al punto di partenza (come nel serial The Prisoner); per volare davvero via dovremo fare uno sforzo sovrumano (letteralmente) oppure il postumanismo rimarrà sempre un sogno, un orizzonte mancato in cui il cielo ci sembrerà sempre azzurro, senza riuscire mai a capirne i motivi intrinseci della sua esistenza. La tecnologia è un mezzo, ma bisogna saperlo sfruttare, comprendere, sviscerare nelle sue notevoli implicazioni, riflettendo sempre su cosa coinvolge il suo utilizzo e cosa nasconde la sua teoria, altrimenti saremo sempre dei cavernicoli davanti a un videoterminale di pietra, com’era nelle strisce di B.C., e non degli esseri capaci di navigare il continuum, alla scoperta d’altre dimensioni che non sono comprese nel nostro dominio.
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