Il sito Ain't it Cool News ha appena superato la figuraccia del Il Sole 24 Ore che aveva dato per morto Owen Wilson dopo averlo letto su un sito sconosciuto al mondo (e che pubblica notizie false). Nel caso di AICN, l'intraprendente redattore che si firma Harry ha pubblicato un articolo ritenuto esplosivo sul futuro della saga di Matrix, basato su una notizia inviata da una persona che preferiva restare anonima.
La notizia, così come è stata riportata, è questa: "Keanu Reeves, mentre si trovava alla London School of Performing Art per tenere un discorso, ha parlato dei suoi prossimi progetti e di quelli dei due fratelli Wachowski. L'attore ha inizialmente parlato del suo prossimo lavoro: un film ambientato nel mondo dei samurai, che verrà classificato hard R, cioè vietato ai minori di diciotto anni, dove verranno realizzate le più acrobatiche e cruente scene di combattimento mai viste, in 3D, ovviamente. Per questo film già da due mesi e mezzo sta praticando un allenamento intensivo.
Ma non solo:durante un suo pranzo con i Wachowski nel periodo natalizio, i due fratelli gli avrebbero detto che avevano finito il trattamento per ben due film che lo vedrebbero tornare nei panni di Neo e nel mondo di Matrix. A quanto dice, i fratelli (o fratello e sorella, visto che da allora Larry ha cambiato sesso diventando Lana) avrebbero anche incontrato James Cameron per parlare dei pro e i contro del 3D, con l'intenzione di realizzare qualcosa di mai visto prima."
La news proseguiva parlando di un fantomatico Robin Hood di fantascienza con Will Smith protagonista, di cui peraltro parlano effettivamente anche altre fonti. La notizia ha fatto ovviamente il giro della rete, fino al momento in cui qualcuno del sito Screenrant ha fatto la cosa più semplice di tutte: ha chiamato la scuola londinese per verificare la news. La risposta è stata che Reeves non aveva mai messo piede lì. Subito dopo, già che c'erano, hanno chiesto alla Warner: non ne sapevano niente, Robin Hood a parte, l'unico progetto realmente in fase di realizzazione.
Gioie e dolori di internet: chiunque può pubblicare notizie inventate, ma solo pochi geni ci credono al primo colpo. Chi scommette che la notizia rimbalzerà anche su qualche quotidiano italiano?
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