Secondo alcuni, il motivo per cui oggi la fantascienza non ha più il successo di una volta è legato a un motivo molto semplice: la gente non ha più attese per il futuro. Non c'è più entusiasmo, eccitazione per le conquiste oggi inimmaginabili a cui potremo assistere domani. Anzi, il sentimento più diffuso è se mai il timore che il futuro possa essere peggiore del presente.
È ancora più affascinante quindi, a nostro avviso, andare a scoprire come il futuro veniva immaginato nel passato. In particolare dai sognatori per eccellenza, gli scrittori di fantascienza, che sì, è vero, non di rado immaginavano anche futuri catastrofici, ma in generale tendevano a pensare al tempo a venire come a un progresso, tecnologico, scientifico, persino sociale.
Il futuro del passato è il titolo di una conferenza dedicata alla letteratura di fantascienza che Mario Sumiraschi, fondatore del club City, curatore della rivista omonima e in generale esperto di fantascienza e fino intellettuale, terrà questa sera 16 dicembre 2010 a Varese presso Informalavoro via Como 21. Gli scrittori di SF interpretarono in modo appassionante e originale le meraviglie che il mondo scientifico e tecnologico lasciavano intravvedere. I viaggi nello spazio, l'incontro con gli alieni, l'utopia quotidiana affascinarono autori e lettori e crearono enormi aspettative solo in parte verificatesi in seguito.
L'ingresso è libero: vale senz'altro la pena partecipare: si tratta di un'occasione, che ormai non capita tutti i giorni, per parlare di letteratura e scienza.
Il futuro del passato. La prima fantascienza. Informalavoro, via Como 21, Varese, ore 21.
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