Autore di un buon numero di romanzi e racconti di ottimo livello, Bob Shaw fa il suo debutto su Urania Collezione con Il cieco del non spazio, storia apparsa nel 1982 e mai più ripubblicata in Italia.
Il presupposto su cui si basa il romanzo è la lenta colonizzazione dello spazio da parte dell'umanità, in un futuro non troppo lontano nel quale è possibile attraversare distanze enormi mediante i portali, punti nello spazio nei quali le normali regole dello spazio tempo non sono più valide.
Il problema è che non c'è modo di sapere prima dove porti un qualsiasi portale, per tracciare rotte sicure è necessario spedire attraverso i portali milioni di sonde, poche delle quali fanno ritorno.
Le rotte tracciate in questo modo sono terribilmente tortuose, tra la Terra e il pianeta Emme Lutero ci sono ottantamila portali, ciascuno dei quali deve essere attraversato in un determinato modo.
I pianeti abitabili raggiungibili sono pochissimi, e quando si diffonde la notizia che la teocrazia al potere su Emme Lutero ne ha scoperto uno il governo terrestre mette al lavoro la propria rete di spie.
Sam Tallon, uno degli agenti terrestri, riesce a entrare in possesso delle preziose coordinate, ma viene catturato dalla temuta polizia segreta, e durante un tentativo di fuga perde entrambi gli occhi.
Completamente cieco e richiuso in un carcere da dove la fuga è impossibile Tallon rifiuta di arrendersi, e inizia a mettere a punto un piano per tornare sulla Terra.
Sulla sua strada troverà pericoli di ogni genere, Cherkassky, il feroce dirigente della polizia segreta, e ottantamila porte spaziali, ma anche un aiuto insperato.
Devo confessare che la scelta di questo romanzo per il debutto di Bob Shaw su Urania Collezione mi aveva inizialmente lasciato abbastanza perplesso.
L'autore irlandese è noto per le grandi trilogie e per i racconti sul vetrolento, opere basate su grandi idee, mentre Il cieco del non spazio è un'opera prima, che non ha lasciato un grande segno.
Tuttavia è bastato leggere le prime pagine perché tutta la storia riaffiorasse alla mente: dopo 28 anni direi che si tratta di un buon risultato, forse il segno lasciato è più profondo di quanto pensassi.
E in effetti nella storia di Sam Tallon ci sono tutti gli elementi che caratterizzano Bob Shaw, una trama solida, colpi di scena e tensione, personaggi credibili e un protagonista con problemi fisici, ma capace di accettare e superare la propria condizione.
Anche l'idea scientifica che giustifica la situazione iniziale, pur lontana dalla fantastica sfera di Dyson o delle astronavi di legno dei cicli di Orbitsville e dei Pterpha, è buona, anche se va detto che per Shaw tecnologia e innovazioni tecnologiche interessano in quanto causa di ripercussioni e cambiamenti nella società.
Perfetto esempio di questo concetto il vetrolento, capace di rallentare la luce e di mostrare scene del passato, sfruttato per scrivere una delle opere più intimistiche e toccanti di Shaw.
In definitiva Il cieco del non spazio è un buon romanzo, che si legge con piacere, mi auguro di vedere presto altre opere di Shaw ripubblicate nel nostro paese.
Nato a Belfast nel 1931, laureato in ingegneria meccanica, Robert Shaw iniziò a scrivere fantascienza nel 1954, ma solo nel 1975 lasciò la sua attività di progettista aeronautico per diventare scrittore a tempo pieno.
Autore di romanzi scientificamente accurati ma anche di opere ironiche come l'indimenticabile Una vergogna per l'Italia, Shaw è una delle figure più rappresentative della fantascienza anglosassone, ma anche una delle più sottovalutate
Ttra le sue opere più significative possiamo ricordare la trilogia dei Pterpha, ambientato in un universo dalle leggi fisiche differenti, dove è possibile viaggiare tra due pianeti con astronavi di legno, quella di Orbitsville, gigantesca sfera che include una stella, e quella di Warren Peace, purtroppo parzialmente inedita in Italia.
Tra le opere singole possiamo citare Cronomoto (The two-timers, 1968), Luna, maledetta luna (The Ceres solution,1981) e Uomo al piano zero (Ground zero man, 1971).
Bob Shaw ci ha lasciato nel 1996.
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