Dieci anni.
Tanti ne compie lo Science+Fiction, il Festival Internazionale della Fantascienza di Trieste, dedicato “all’esplorazione dei mondi del fantastico, dei linguaggi sperimentali e delle nuove tecnologie nelle produzioni di cinema, televisione, arti visive e dello spettacolo”.
La manifestazione aprirà i battenti giovedì 11 novembre 2010, per terminare domenica 14. In queste quattro dense giornate, proporrà una maratona di lungometraggi e corti di vario genere fantastico: prettamente fantascienza, ma anche horror e fantasy. Fra i titoli della selezione ufficiale, il comunicato stampa ci anticipa “la space-opera di produzione svizzera Cargo di Ivan Engler e Ralph Etter; il fanta-horror francese Djinns di Hugues e Sandra Martin; il primo film di animazione in CGI dalla Serbia Technotise, di Aleksa Gajic; gli zombie teutonici di Rammbock di Marvin Kren; la fantapolitica di Norwegian Ninja di Thomas Cappelen Malling; la variazione dark sul tema di Babbo Natale di Rare Exports: A Christmas Tale del finlandese Jalmari Helander; il blockbuster del regista belga Jaco Van Dormael Mr. Nobody, con Jared Leto e Diane Kruger; la surreale sci-fi-comedy Cold Souls con Paul Giamatti, opera prima della francese Sophie Barthes; il thriller orientale Les Nuits Rouges Du Bourreau De Jade (Red Nights) dei francesi Julien Carbon e Laurent Courtiaud con la starlet hongkonghese Carrie Ng.”.
Tre i premi internazionali che interessano i titoli in gara: il premio Asteroide, che sarà assegnato al miglior film in concorso tra le produzioni indipendenti, la nomination al Méliès d’Oro per il miglior cortometraggio e il premio Méliès d’Argento al miglior lungometraggio. A questi si aggiungerà il premio Nocturno Nuove Visioni, che sarà assegnato invece ad un regista emergente.
La retrospettiva di punta sarà invece dedicata alla fantascienza made in Italy, con film di Antonio Margheriti, Mario Bava, Luigi Cozzi e altri.
Ospite d’onore, nonché presidente di giuria, sarà Lamberto Bava.
Sarà inoltre dato spazio ad eventi speciali: masterclass e incontri di carattere scientifico (in concomitanza con la Settimana UNESCO dello Sviluppo Sostenibile) e letterario (Giuseppe Lippi presenterà l’antologia di fantascienza cinese Shi Kong – China Futures, a cura di Lorenzo Andolfatto, e Lazarus, il romanzo vincitore dell’ultimo Premio Urania, alla presenza del suo autore, Alberto Cola).
Come già detto, quest’anno lo S+F festeggia la ricorrenza della sua prima decade.
Non sono pochi, dieci anni.
E, in realtà, sarebbero persino più di dieci se andassimo a tener conto che lo Science+Fiction è (dichiaratamente) l’erede dell’omologo festival che, dai primi anni sessanta e fino ai primi ottanta dello scorso secolo, aggregò a Trieste tanti appassionati di cinema e di fantascienza.
Pur essendo io triestino, appartengo ad una generazione troppo giovane per essersi veramente goduta il vecchio Festival della Fantascienza, ma anche abbastanza vecchia da apprezzarne contenuti e risultati; da conoscerne la notorietà che aveva raggiunto tra i cinefili e gli amanti della SF; da piangerne la scomparsa, quando chiuse i battenti, per rimpiangerne poi la mancanza. E come poteva essere altrimenti, per un adolescente fan del fantastico?
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