Al contrario Xena non ha bisogno di mascolinizzarsi o di diventare un mostro alieno per distruggere i propri nemici, lei è una donna guerriero che non scimmiotta il modo di combattere degli uomini, ma ne ha uno tutto suo, unico e inimitabile. Lei segue una via femminile e autonoma, va in battaglia e persegue i propri obiettivi, nel bene e nel male e in modo autoreferenziale, indipendente dagli uomini e comunque dagli altri. In lei vi è anche la gioia e la bellezza del movimento fisico e dell'azione, che esprimono tutta la libertà del personaggio, che rimane sempre puramente se stessa, senza seguire ruoli predefiniti dalla società patriarcale. Questo modo di rappresentare una donna del mondo antico è assolutamente privo di qualsiasi fondamento storico, d'altronde la serie non ha mai preteso di descrivere e ricreare in modo accurato la storia di quel periodo.
La rappresentazione che XWP presenta del mondo classico greco-romano non corrisponde all'idea che la storiografia moderna ha di quel periodo, tanto che spesso una delle maggiori critiche alla serie è la sua poca coerenza storica. Il problema però è che i produttori di XWP non hanno mai avuto come obiettivo quello di ricreare fedelmente la storia e la mitologia del mondo greco-romano, influenzati in questo da una visione post-moderna e quasi pop-surrealista della realtà. Le ambientazioni di XWP sono assolutamente prive di marmi bianchi e colonnati massicci perché la serie vuole presentare una idea nuova di storia antica e di eroismo mitologico, differenti da come siamo abituati a considerarli. Lo scopo naturalmente è di destabilizzare le certezze del pubblico sull'antichità classica e sulla sua immutabilità.
Per quanto riguarda il revisionismo storico, la storia che XWP riscrive non presenta alcun tipo di Pax Romana in cui Roma porta la civiltà agli altri popoli considerati barbari, ma al contrario Roma è la quintessenza di un imperialismo che si basa sulla brutalità e lo sfruttamento delle persone senza alcun rispetto per la loro vita, i loro legami familiari e/o comunitari. Le conseguenze sono una terribile sofferenza per tutti gli innocenti, i deboli e le donne. Dato che il mondo greco-romano è alla base della civiltà occidentale moderna, questo revisionismo storico può essere considerato come una profonda critica all'occidente e alla struttura patriarcale su cui si fonda e in particolare dell'American way of life.
Per quanto riguarda la ridefinizione dell'eroismo in XWP invece, esso avviene in primo luogo perché Xena è una donna e in più un'eroina in un mondo in cui le donne apparivano solo in secondo piano come madri, figlie, mogli e amanti. Inoltre, l'eroismo di Xena viene presentato come completamente diverso da quello degli eroi classici perché le sue azioni hanno un impatto sociale totalmente diverso. Xena difende le donne nella loro sfera pubblica e domestica, quindi la casa, la famiglia, la comunità e le istituzioni che se ne occupano.
La serie di XWP rappresenta le comunità, come “buoni”, in contrapposizione a strutture etiche, sociali e politiche che agiscono senza alcuna considerazione per i valori umani, e quindi considerati “cattivi”. E' qui che il revisionismo storico di XWP si fa più radicale. Queste strutture “inumane” sono nella fattispecie l'Impero Romano, gli dei dell'Olimpo, i tiranni e i signori della guerra, il cui scopo è il raggiungimento del potere assoluto attraverso la conquista violenta e la distruzione di tutto ciò che è preesistente. Queste organizzazioni sono controllate da uomini, come Cesare per esempio, e sono quindi strutture androcentriche. La lotta di Xena contro queste strutture politiche vede quindi una contrapposizione di due blocchi, uno maschile, che si esprime con la violenza e la distruzione dei legami tra le persone, e uno femminile, che difende quei legami. Xena con le sue gesta eroiche si pone esattamente a metà tra questi due blocchi, come difensore delle famiglie e delle comunità in pericolo. Il suo desiderio di resistenza e di lotta nei confronti del potere romano e tirannico in generale viene alimentato dalla profonda convinzione che non ci sia niente di più importante della famiglia, del gruppo di appartenenza, della comunità, del villaggio, tanto che la stessa Xena e la sua compagna Olimpia si considerano una famiglia.
L'amore di cui le due donne sono paladine ha un significato molto più devastante per la società patriarcale di quanto non si possa supporre guardando le scene sentimentali inserite nella serie. Perché l'amore ha il potere di redimere le persone e Xena stessa ha fatto esperienza diretta di quanto possa essere forte l'amore trasformandosi da signore della guerra in difensore del bene. L'amore di cui parla la serie non è un concetto astratto, al contrario è molto concreto perché si fonda sulle relazioni, sulla lealtà, il rispetto, la considerazione e l'amicizia. Questo tipo di amore secondo la serie è l'unico per cui valga veramente la pena combattere.
L'eroismo di Xena è tutto in questa scelta di difendere le relazioni umane che formano la ricchezza della vita interiore di uomini e donne. È la via femminile all'eroismo attraverso la quale una principessa guerriera può realizzarsi come persona e come donna.
BIBLIOGRAFIA
STEIN, Atara, Xena: Warrior Princess, the Lesbian Gaze, and the Construction of a Feminist Heroine, in Whoosh!, issue 24, Sept. 1998, scaricato da http://www.whoosh.org/issue24/stein1.html nell'agosto 2007.
FUTRELL, Alison, “The Baby, the Mother, and the Empire – Xena as Ancient Hero” in EARLY, Frances, KENNEDY, Kathleen, eds., Athena's Daughters – Television's New Women Warriors, Syracuse University Press, Syracuse, New York, 2003, pp. 13-26.
KENNEDY, Kathleen, “Love is the Battlefield”, in EARLY, Frances, KENNEDY, Kathleen, eds., Athena's Daughters – Television's New Women Warriors, Syracuse University Press, Syracuse, New York, 2003, p. 52.
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