Si può incasellarlo nell'insieme dei picchiaduro per un fatto di comodità e forse di verità storica, visto che quello rimane il punto di partenza, ma Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 2 va anche molto più in là. È una tappa importante in un percorso particolarmente caro a Bandai, che negli sviluppatori Cyberconnect 2 e nella potenza di Playstation 3 ha finalmente trovato l'alchimia in grado di tradurre in linguaggio interattivo la straordinaria dinamicità dei cartoni animati giapponesi. Quindi, più propriamente, Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 2 sarebbe un anime a misura di joypad. L'anello mancante tra le console e la tv per ragazzi. Evitando di girarci attorno, la chiave di volta è la ricercatezza estetica con cui sono state fuse, in un unico spettacolare elemento dato in mano al giocatore, immagine e azione.L'una e l'altra corrono senza soluzione di continuità lungo traiettorie vertiginose che attraversano villaggi, deserti e foreste per esplodere in un colorato tripudio di invenzioni registiche negli immancabili combattimenti decisivi nei quali gli eroi si scontrano con i loro antagonisti.
La trama del videogame è basata sulla seconda stagione della serie tv così come del manga di Masashi Kishimoto, che narra il ritorno del giovane ninja Naruto al Villaggio della Foglia, fino al confronto con Pain. Anche se indiscutibilmente mediato da esigenze diverse, si riesce comunque a cogliere il tipico gusto orientale per un racconto che mischia richiami alla tradizione, con lo specchiarsi dei personaggi in antichi miti e leggende, e riferimenti alla cultura o ad altri momenti della storia giapponese, figli di un profondo senso della memoria, utile strumento di insegnamento morale. Ovviamente, oltre a celebrare virtù come lo spirito di sacrificio, parecchio spazio viene riservato agli immancabili siparietti comici. Una simile ricchezza narrativa è possibile perché Ultimate Ninja Storm 2 inserisce gli scenografici duelli in una struttura vicina al jrpg, il gioco di ruolo giapponese alla Final Fantasy; o Tales of Vesperia, per restare in casa Namco Bandai e tra i titoli capaci di trasferire con successo lo stile anime su console.
Il mondo di Naruto e i suoi abitanti sono stati trasposti nel videogame con dovizia di particolari e ci si può aggirare liberamente in luoghi conosciuti, chiacchierare, accettare missioni, visitare negozi. Saltando da una telecamera fissa all'altra, apprezzabile scelta filosofica che dona l'eleganza di un quadro caratteristico a ogni scena, una precisa regia accompagna al fulcro di ciascun capitolo: le battaglie con i boss. È qui che il gioco dà il meglio di sé, sciogliendo le dinamiche alla base dei combattimenti 3D del videogame - più strategici che squisitamente tecnici – in favolose sequenze interattive in cui i comandi da impartire si riducono al minimo, i tasti appaiono sullo schermo e conta soprattutto il tempismo. Hanno il pregio di essere perfettamente amalgamate con il resto della produzione e, nonostante sia specialmente in queste fasi che gli sviluppatori si divertono a cambiare le carte in tavole, per esempio moltiplicando per cento i nemici o virando sullo sparatutto aereo, spostando anche di chilometri la prospettiva, per poi stringere su un primo piano introspettivo, non si percepisce alcuno stacco, ma solo l'incredibile crescendo del gioco che si fa film.
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