Dave è il figlio, un diciottenne goticheggiante che impazzisce per lo splatter e tutto ciò di macabro che c'è in giro. La madre è Helena Nolan, avvenente vedova che non ci metterà molto a impazzire per Dylan Dog, chiamato a risollevare le sorti di Dave, sempre più abulico e chiuso in se stesso. Ma Helena e Dylan hanno fatto i conti senza il serial killer: Conrad Rathbone, anziano invalido con un passato di tutto rispetto nello squartamento di uomini, donne e bambini, personaggio affascinante oltre che inquiente, che non faticherà a conquistarsi le simpatie del ragazzo con i racconti delle sue imprese più efferate. E quando un nuovo mostro tornerà a macchiare di sangue le strade di Londra, sarà fin troppo facile accusare Dave, scomparso misteriosamente insieme alla madre. Ma la verità si rimetterà come al solito a un colpo di scena tanto ovvio quanto brillante. Una volta tanto le cose sembrano funzionare a dovere, nonostante l'ingenuità dell'intreccio. Doverosa una pacca sulla spalla allo sceneggiatore Tito Faraci, esordiente di lusso, per la buona atmosfera e il finale all'altezza. Efficaci anche i disegni di Franco Saudelli, adeguatamente espressivi e oscuri. Una storia al di sopra dell'attuale (basso) livello medio della serie che lascia ben sperare per il futuro, o almeno per lo speciale e l'albo gigante, che saranno sceneggiati da Faraci. Il topolino noir riuscirà a mettere in fuga l'elefante della nostra noia? Dylan Dog, Il discepolo, mensile n. 177, giugno 2001, Sergio Bonelli Editore, in edicola a L. 3.800.