Tom Hanks rivela una passione di lunga data per la fantascienza, e ora ha la possibilità di realizzare un progetto che insegue da tempo. L'attore e produttore ha infatti annunciato ufficialmente il debutto per l'inizio del prossimo anno di Electric City, serie fantascientifica d'animazione destinata al web che ha ideato e di cui ha scritto anche le storie. Hanks produrrà la serie con la Playtone, compagnia di cui è proprietario insieme a Gary Goetzman (Ember - Il mistero della città della luce), e avrà la coproduzione della Reliance BIG Entertainment, società indiana di produzione di proprietà di Anil Ambani, uno degli uomini più ricchi del mondo nonché magnate di Bollywood.
Caratteristica principale della serie sarà uno sguardo ottimistico sul futuro, come lo stesso Hanks ha dichiarato al New York Times: "Senza dubbio tutto è cambiato, ma non necessariamente in peggio. Infatti, sono stati costruiti un bel mondo e un buon sistema di vita, al di fuori dei soliti scenari da fine dell'umanità. Non c'è stata la degenerazione verso una società orwelliana, anzi, tutto il contrario". Hanks ha detto di aver iniziato a pensare al progetto circa sei anni fa, immaginando Electric City come "molto avvincente, quasi come un film noir, con uno sguardo molto serio su un futuro che non è una distopia negativa, che è invece un sacco di altre cose". L'ispirazione diretta è arrivata all'attore dalla visione degli episodi di Star Trek; riferendosi alla serie cosiddetta "originale", quella degli anni sessanta. "Un'avventura estremamente valida, con un mucchio di idee interessanti a cui possiamo collegarci" ha continuato l'attore.
Inizialmente Hanks aveva immaginato di realizzare una serie in stile retrò, utilizzando marionette elettromeccaniche sul modello dei mitici Thunderbird creati negli anni sessanta da Gerry Anderson e Sylvia Anderson. Una scelta che in epoca superdigitale sembrava paradossalmente innovativa. "Volevamo che sembrasse incredibilmente diverso eppure familiare, ma abbiamo incontrato un mucchio di difficoltà. Era veramente difficile da fare." Così nel corso degli anni il progetto ha assunto la struttura definitiva di una serie animata composta da venti web-episodi di tre minuti l'uno, che racconterà di temi anche importanti come il consumo di energia e la libertà di informazione. "Se riusciamo a fare un'animazione di alto livello, il risultato finale sarà la possibilità di raccontare qualunque storia vogliamo e nel modo che vogliamo," ha detto ancora Hanks.
Nonostante il suo l'entusiasmo, il giro di promozione del progetto verso le major hollywoodiane non ha avuto successo. "Avevano tutte programmi diversi da quello che volevamo fare," ha commentato Hanks. È entrata così in scena la Reliance, che in India investe a tutto campo nel settore della multimedialità, da contenuti per il web e telefonini alle produzioni cinematografiche. La compagnia sta per fare il suo ingresso anche a Hollywood per la trasposizione dell'ultimo romanzo pubblicato postumo di Michael Chricton, L'isola dei pirati, che coprodurrà insieme alla Dreamworks di Steven Spielberg. La speranza di Hanks è che il concept di Electric City possa espandersi anche in altri media, dalle graphic novel ai videogame; senza dimenticare che, se la serie avrà successo, Hollywood potrebbe anche ripensarci.
Ma cosa c'entra Robert Heinlein? C'entra perché l'autore di Straniero in terra straniera e di altri grandi romanzi ha fatto sostanzialmente scoprire la fantascienza a Hanks: "Ricordo che la prima storia di Heinlein che ho letto è stata La tuta spaziale. Ho letteralmente pensato: ma da dove arriva questo tipo? Dopodiché ho letto tutto quello che ho potuto di suo, e ho scoperto questo marchingegno tutto nuovo. Una delle cose più divertenti che si possano fare con una macchina da scrivere". Come attore Hanks è stato in effetti distante dalla fantascienza - se non vogliamo considerare tale i due film tratti dai romanzi di Dan Brown e il film d'animazione Polar Express. Può essere che l'entusiasmo per questo progetto possa spingerlo a realizzarne altri.
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