Philip Pullman con il romanzo Il buon Gesù e il cattivo Cristo (The Good Man Jesus and the Scoundrel Christ, 2010) affronta un argomento che rappresenta uno dei fondamenti del cristianesimo e della Chiesa.
Nel volume l’autore narra in modo nuovo e molto personale "la storia delle storie". La Madonna riceve la visita di un angelo e, come racconta il Vangelo, partorisce in una capanna. Ma i figli sono due gemelli: uno si chiama Gesù e diventa un uomo buono, l’altro Cristo, il preferito dalla Madonna, sebbene più debole di carattere. Cristo segue il fratello nelle sue peregrinazioni e predicazioni, ma solo per annotare quanto Gesù dice e riportare poi il tutto a un misterioso Straniero. Su questa figura lo scrittore non da spiegazioni. Cristo non arriverà mai a capire la grandezza di suo fratello. Un romanzo su un tema delicato che ha portato l’autore a essere definito, dalle voci più critiche, un uomo malvagio, mentre il suo libro è arrivato a essere bollato come blasfemo.
Recentemente Pullman, insieme ad altri, ha firmato una lettera aperta, pubblicata sul quotidiano The Guardian, nel quale si afferma la contrarietà alla visita nel Regno Unito di Papa Benedetto XVI, a cui viene dato "l’onore di una visita di Stato", spiegando le motivazioni di questa opposizione con il fatto che lo Stato Vaticano intrattenga rapporti con altri stati che non rispettano i diritti fondamentali dei loro cittadini.
Un brano dal testo. "In mezzo alla moltitudine, quando Pilato aveva chiesto se volevano Barabba libero, Cristo avrebbe voluto gridare 'No!', ma non ne aveva avuto il coraggio; e questo fallimento fu come un altro colpo al cuore. Ormai non restava molto tempo. Scrutò la folla in lungo e largo alla ricerca dell’angelo, ma non lo vide da nessuna parte; infine, notando un tumulto nei pressi dei cancelli del palazzo del governatore, seguì la folla e vide che le guardie romane stavano conducendo Gesù al luogo dell’esecuzione..."
L’autore. Philip Pullman è nato nel 1946 a Norwich in Inghilterra, e vive a Oxford. È autore di romanzi, racconti e adattamenti teatrali. Con La bussola d'oro, primo episodio della trilogia Quelle oscure materie, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali la Carnegie Medal e il Guardian Children's Fiction Prize.
La quarta di copertina. Ci sono storie destinate a scolpirsi nella memoria di chi le legge o le ascolta, a durare in eterno, e che, nonostante lo scorrere dei secoli, mantengono intatto il mistero dei loro protagonisti, che a loro volta diventano linfa per altre storie. È così per il Vangelo, forse la storia più universalmente conosciuta, senz’altro la più controversa e dibattuta, perché controversa e dibattuta è la figura su cui è incentrata: Gesù Cristo.
A distanza di anni dal grande successo e dalle accese polemiche della sua grandiosa trilogia Queste oscure materie, Philip Pullman torna a confrontarsi con la visione religiosa e la critica alla teocrazia, e lo fa partendo proprio dal suo fulcro vitale: la figura di Gesù. Con un linguaggio semplice e immediato, proprio come quello evangelico, l’autore ci restituisce un’affascinante rivisitazione della vita del Cristo, regalandoci una nuova storia, che spalanca le porte a nuove letture e interpretazioni, destinate a risuonare ben oltre la pagina finale. Un libro che ha scalato le classifiche di vendita e ha scatenato un fervido dibattito, trasformando l’autore nel bersaglio di violenti attacchi personali.
Philip Pullman, Il buon Gesù e il cattivo Cristo (The Good Man Jesus and the Scoundrel Christ, 2010)
Traduzione Maurizio Bartocci, Ponte alle Grazie, pagg. 159, euro 14,00
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