14 settembre 2010 è un giorno che minaccia di essere importante nella storia dei videogame. E' uscito infatti contemporaneamente in tutti i paesi europei Halo Reach, quinto gioco dedicato alla saga di Halo, creata dagli studio di Bungie Software e distribuita da Microsoft. Più volte definito il gioco "definitivo", ovvero quello destinato a completare e a concludere uno dei migliori cicli fantascientifici visti nell'universo videoludico, il suo arrivo è sicuramente un evento anche mediatico, segno che ormai i videogame fanno parte integrante del mondo dell'intrattenimento collettivo.

Con Halo Reach si chiude la saga della guerra interstellare tra la razza degli umani e quella dei Covenant. E si chiude nell'unico modo possibile, ovvero tornando all'inizio. Il gioco è infatti ambientato sul pianeta Reach, ultimo avamposto delle difese terrestri contro l'invasione della civiltà multirazziale dei Covenant. Il pianeta è presidiato dal Team Noble, un reparto di soldati Spartan, geneticamente modificati, votato al sacrificio e con l'unico obiettivo di fermare l'avanzata aliena. Gli Spartan falliranno, nonostante il loro eroico sacrificio, e la guerra si sposterà sulla superficie della Terra, ripercorrendo le vicende viste negli altri giochi già pubblicati.

La saga, iniziata nel 2001, ha conquistato subito il pubblico non solo e non tanto per la qualità tecnica della realizzazione, ma soprattutto per la capacità dimostrata dagli sviluppatori di Bungie di inventare una storia ad ampio respiro. Un dramma realmente universale e fantascientifico, basato su una trama solida e articolata e accompagnata da una colonna sonora dal sapore epico, in grado di evocare i grandi classici della space opera letteraria e cinematografica. Il successo di pubblico è andato via via crescendo, tanto che l'uscita del terzo gioco della serie, nel 2007 e in contemporanea mondiale, ha superato il milione di copie vendute in appena ventiquattro ore. Enorme è stato il fenomeno del merchandising collegato che tra romanzi, anime, comic books, ha consolidato il successo della serie.

Ora, con l'ultimo capitolo della serie, Bungie ha cercato la massima qualità possibile compatibile con l'hardware su cui il gioco dovrà girare, l'Xbox 360. Le prime recensioni che arrivano d'oltreoceano parlano di nuove armi e di nuovi mezzi a disposizione dei giocatori, tra cui il jetpack, zaino dotato di razzi che permette di sfruttare il campo di battaglia in ogni direzione. Le armi e gli effetti realizzati hanno contribuito a rendere il combattimento più "sporco" e più crudo; decisamente più realistico, aspetto che i giocatori potrebbero apprezzare soprattutto negli scontri in multiplayer (definito da chi lo ha provato "eccezionale"), ma che fa sentire i suoi effetti anche nella campagna in single player. La cui trama sembra essere all'altezza dei precedenti capitoli; il gioco è strutturato in modo da lasciare il massimo pathos verso la fine, in cui è prevista anche una missione nello spazio aperto, nel più puro spirito della fantascienza. Insomma, sembra proprio che Bungie abbia voluto lasciare agli appassionati della saga un ricordo duraturo, e dare l'impronta definitiva a un sottogenere, quello degli sparatutto fantascientifici, con cui chiunque in futuro dovrà volente o nolente confrontarsi.