Tornando a Inception, il regista Christopher Nolan ha dichiarato: “La sfida è stata quella di unire l’intimità e l’emozione di ciò che potrebbe accadere in un sogno alle infinite possibilità di immaginazione della mente. Volevo creare un film che permettesse al pubblico di vivere le molteplici realtà che possiamo realizzare solo nei nostri sogni.” Un film con tali intenzioni dovrebbe riuscire a promuoversi praticamente da solo, o quasi. Non esiste tecnica di implementazione del passaparola che possa amplificare la potenza di un’intuizione come questa, se il film è ben riuscito. Mentre se è un brutto film, non c’è campagna pubblicitaria che possa salvarlo. C’è solo la volontà, un po’ miope e certamente di breve periodo, di portare il maggior numero di persone nelle sale nel più breve tempo possibile, a dispetto di ciò che vedono sullo schermo.

In sostanza, la domanda è sempre la stessa: possono un film, un libro, un quadro, essere pubblicizzati come fossero elettrodomestici? La risposta è ovvia per chiunque abbia un minimo di passione per il cinema e le altre forme d’espressione artistica. Cobb, il protagonista del film, a un certo punto dice: “Una singola idea della mente umana può costruire una città. Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere le regole.” È così. Ma, persi tra ricerche di mercato e segmentazione del target, forse molti lo hanno dimenticato.