Gentilissima Dottoressa Than,

scrivo per comunicarle i risultati di alcune nostre ricerche sul virus H1Nh515, comunemente chiamato “influenza pluviale”. Il nuovo ceppo virale scoperto in Europa, differisce in maniera sostanziale da quello Americano, da cui pensavamo provenisse. Dico pensavamo perché, come le accennavo, vi sono sostanziale ed importanti differenze.

Prima di tutto, contrariamente a quello Americano, il virus si trasmette anche per via aerea. Nessuno dei pazienti da noi studiato è stato in contatto con l’ospite. Inoltre ci siamo trovati costretti a chiudere due laboratori quando il personale che vi lavorava è stato infettato. Questi locali si trovavano nell’edificio attiguo al principale e nessuno degli occupanti partecipava alle nostre ricerche.

Può comprendere il nostro sgomento quando abbiamo saputo che i locali hanno, o meglio, avevano, gli impianti di aereazione in comune. Prima della scoperta del nuovo ceppo, non avevamo mai avuto bisogno di isolare anche questo tipo di impianto. Ritengo di farle cosa gradita spedendo, con questa mia, alcuni campioni di sangue e tutti i dati raccolti.

Cordialmente.

Dott. Mario Andreoli. Laboratorio P3 – Dipartimento di Salute Pubblica dell’Università di Milano, Italia.

Egregio Dottor Andreoli,

rispondo con un po’ di ritardo alla sua cortese lettera dello scorso maggio. Come avrà certamente avuto modo di vedere nei telegiornali di tutto il mondo, il mio Paese è stato colpito pesantemente dalla variante europea del virus H1Nh515. Molti nostri connazionali vivono nella vostra meravigliosa terra e pensiamo abbiano portato da noi, in maniera del tutto involontaria, il pericoloso nemico. Invisibile.

Le nostre ricerche, di cui allego copia, non hanno portato a nessun tipo di risultato. Gli antibiotici e gli antivirali conosciuti, non hanno avuto nessun effetto. Seguo con amarezza le vicende che colpiscono la sua bella Italia, paese che non ho mai avuto il piacere di visitare e mi auguro che lei possa aiutare il nostro paese.

Grazie…

Dott.ssa Mira Than – Università di Medicina di Pechino, Repubblica Popolare Cinese.

Cara Dottoressa Mira,

la ringrazio per il materiale inviato alla mia attenzione. Mi auguro di poterla ospitare a  Milano, quando tutto questo sarà finito, per farle conoscere le bellezze architettoniche della nostra città. Mi piacerebbe farle visitare Monza, città in cui vivo, ricca di storia e bellezze naturali.

Il virus che ci ha spedito è molto diverso dal ceppo europeo da cui, secondo le sue annotazioni, dovrebbe pervenire.

Le confermo che, purtroppo, le prove effettuate in laboratorio non hanno portato a nessun risultato di rilievo. Ad oggi contiamo duecentoquarantaquattro decessi, tutte persone provenienti dal Suo paese. Tra gli infetti non riscontriamo nessun sopravvissuto. Ovviamente, per evitare il panico, le notizie sulle morti non vengono diffuse.

Concludo segnalandole che riscontro alcune anomalie nei dati da lei cortesemente inviati, e le verifiche da noi eseguite.

La prego di ricontrollare tutto e di farci avere le sue annotazioni quanto prima.

Cordialmente.

Dott. Mario Andreoli. Laboratorio P3 – Dipartimento di Salute Pubblica dell’Università di Milano, Italia.