Siamo giunti, con questo discorso, a uno dei punti nodali del divenire, all’anelito finale della nostra evoluzione, che è legata all’abbandono del corporeo ma non per questo intesa come propedeutica all’oblio. Dirigersi verso la pulsione non più umana bensì inumana sembra un’affascinante prospettiva. Siamo energia, alla fin fine, e cosa c’è di meglio e più completo di una corrente di energia senziente, illimitata in ogni senso? Forse stiamo per giungere – e questa potrebbe essere la notizia positiva – a una tale evoluzione dell’umanità che ci permetterà di superare la barriera della morte e di traghettarci verso una singolarità basata sulla somma aumentata delle esperienze singole; ciò potrebbe portarci verso una collettività finora mai esistita - perché i singoli sono morti prima ancora di riuscire ad aggregarsi in comunità di consapevolezze trascendentali - capace di raggiungere l’essenza stessa dell’universo in cui noi ora viviamo immersi - passivamente - come tante formiche coscienti solo di una bassa cognizione di sé. Forse dovremmo fare proprio come le formiche, che hanno abbandonato l’individualità improduttiva e hanno costituito un grande organismo efficiente (la colonia) generando così un’aggregazione di intelligenze superiore alla somma dei singoli.Attendiamo, invochiamo la trascendenza teorizzabile oltre il maturo postumanismo ed è evidente, a questo punto, che la libertà di coscienza del singolo, l’autodeterminazione, potrà cancellare qualsiasi forma di schiavismo che schiaccia, non fa crescere, uccide. Nel prossimo futuro tutti potremmo avere, per la prima volta, una vera possibilità di diventare immortali nell’anima, nella memoria, nella coscienza, e questo grazie alla tecnologia, grazie alla Conoscenza; sarà così, però, solo se questa rinnovata Sophia circolerà liberamente in ogni postumano, altrimenti ci ritroveremo sotto un regime tecnofascista schiacciante e oppressivo - oligarchi longevi come nuove divinità.
I germi di questo Futuro stanno già fermentando. Guardatevi bene in giro, è facile scorgerli.
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