Prodotto e - in parte scritto - da Robert Rodriguez attraverso la sua Troublemaker Film, diretto dall'americano - ungherese Nimrod Antal, Predators è un sequel ispirato direttamente al film del 1987 con Arnold Schwarzenegger e diretto da John McTiernan.
Una pellicola che salta intenzionalmente gli Alien contro Predator e dimentica volutamente il Predator 2 con Danny Glover.
Un film vicinissimo per ambientazione e atmosfere all'originale il cui soggetto viene mutuato, in un certo senso, attraverso le evidenti suggestioni di un certo cinema horror e soprattutto dell'immaginario pseudo claustrofobico e circoscritto rappresentato da Lost.
In una giungla non meglio identificata all'inizio, un gruppo di soldati, di mercenari e di persone qualunque apparentemente senza alcun legame tra loro si trova paracadutato (in senso letterale...) su un terreno di combattimento per fronteggiare una minaccia sconosciuta.
Da lì inizia una battaglia senza quartiere e non priva di interessanti colpi di scena per la sopravvivenza contro degli esseri già incontrati, quasi trent'anni fa, da un soldato dei corpi speciali americani...
Predators, pur essendo soprattutto un film commerciale e non un capolavoro, è sicuramente un ottimo prodotto: un film di genere dal buon ritmo che rappresenta una variazione sul tema delle avventure ispirate da questo iconico alieno conosciuto come Predator.
Sebbene al film manchi quel senso più ampio di mistero della fantascienza classica, il suo riallacciarsi a suggestione che vadano ben oltre lo splatter e il trash, lo rendono un prodotto divertente e intrigante, anche se alcuni clichè sono sempre in agguato e Adrien Brody nel ruolo di leader militare lascia non poche perplessità.
Singolare il cameo di Laurence Fishburne, ma soprattutto decisamente riuscita la scelta di arruolare due attori con un background di cinema indipendente come Alice Braga e Topher Grace.
Un film piacevole il cui difetto principale è quello di non avere il coraggio sufficiente per andare oltre l'originale, mantenendone la semplicità, ma al tempo stesso 'innovando' senza chiedere al pubblico alcuni 'atti di fede', francamente, eccessivi...
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