È consuetudine dichiarare, prima dell'avvento dei numeri celebrativi riguardanti una particolare testata, che dopo di essi il personaggio non sarà più lo stesso, tentando di richiamare l'attenzione del lettore con promesse quasi mai mantenute. La DC Comics ha deciso, almeno in piccola parte, di tener fede a quanto dichiarato e mentre i lettori americani si stavano riprendendo dalle fatiche del quattro di luglio, eccola pubblicare uno scioccante numero seicento di Wonder Woman con un cambiamento che nessuno aveva mai visto nei sessantanove anni di vita del fumetto: il costume della principessa delle amazzoni.
Pantaloni di cuoio nero, corpetto rosso fuoco e corta giacca in pelle sono i nuovi elementi dell'abbigliamento della più famosa e riconosciuta supereroina dei fumetti, un affronto diretto alla tradizione che ha fatto esplodere la rete con i commenti entusiasti o schifati, mancano completamente le vie di mezzo, degli appassionati di mezzo mondo. Il famosissimo J. Michael Straczynski, sceneggiatore della testata, e il disegnatore Don Kramer, allievo di Jim Lee, sono i responsabili diretti per il nuovo guardaroba dell'amazzone ma, dietro di loro, da tempo cominciava ad affacciarsi un progetto per svecchiare un'icona del fumetto rimasta identica a se stessa fin dal 1941.
Magari l'abito non fa il monaco e magari ci sarà bisogno di qualcosa di ben più sostanzioso di un look diverso per rinnovare il personaggio, questo però è comunque un inizio ben visibile e soprattutto immediato e tangibile. Se l'incarnazione femminile del sogno americano debba sfoggiare un'immagine più aggressiva o ritornare agli antichi fasti sarà una decisione comunque del pubblico, almeno in questo modo i due autori hanno provato a colpire l'attenzione dei lettori con qualcosa di pesante.
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